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La gang dei Bongo, i soldi sottratti al Gabon per pagare tangenti ai partiti francesi e i 40 appartamenti e hotel comprati a Parigi

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Questo articolo è stato pubblicato il 31 dicembre 2010 alle ore 10:45.

PARIGI – Wikileaks miete nuove «vittime». Secondo documenti riservati della diplomazia americana, resi disponibili dal sito, Omar Bongo, già discusso presidente del Gabon, fino alla sua morte (l'8 giugno 2009 a Barcellona), avrebbe sottratto l'equivalente di 28 milioni di euro alla Banca degli Stati dell'Africa centrale (Beac), usati in parte per arricchimento personale e inoltre per finanziare i partiti francesi «dei due campi, ma soprattutto la destra e in particolare Jacques Chirac e Nicolas Sarkozy».

La notizia è stata rivelata dal sito del quotidiano spagnolo El Pais. E solo in seguito è stata ripresa da (alcuni) giornali francesi, come Le Monde, che già aveva dato amplio risalto alle indiscrezioni di Wikileaks, anche quelle sull'Italia. Proprio Le Monde si è addirittura giustificato nell'edizione di questo pomeriggio, riportando passaggi del documento, inviato dall'ambasciata americana nel Camerun, nei quali si specifica che «non si puo' verificare la veridicità dell'accusa secondo la quale gli uomini politici francesi hanno beneficiato di questi fondi». Cosi', si legge nel quotidiano parigino, «avevamo deciso di non dare quest'informazione».

Ma veniamo alla vicenda. La fonte è interna alla Beac, che raccoglie riserve di Gabon, Camerun, Repubblica del Congo, Guinea Equatoriale e Repubblica centrafricana. L'incontro fra questa fonte e il personale dell'ambasciata americana avvenne nell'estate del 2009. Assicuro' che negli ultimi cinque anni funzionari gabonesi avevano sottratto dalle casse 28 milioni di euro, su indicazione di Omar Bongo. Aveva detto poi come quei fondi erano stati utilizzati. In realtà tale frode era già emersa grazie a un'inchiesta interna alla Beac, anche se nessuno aveva mai parlato di possibili tangenti a politici francesi. Pure da questo punto di vista, però, le rivelazioni di Wikileaks non sono così sorprendenti.

Ogni volta che Bongo veniva a Parigi, dove alloggiava nel lussuoso hotel Meurice, era tutto un andirivieni di politici, soprattutto della destra francese. I suoi legami di amicizia con Sarkozy e ancora di più con Chirac erano stranoti. D'altra parte è abbastanza comune che ai congressi del loro partito, l'Ump, funzionari gabonesi siedano nelle prime file.

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Tags Correlati: Africa | Ali Bongo Ondimba | André Mba Obame | Beac | Corte di Cassazione | Francia | Italia | Jacques Chirac | Nicolas Sarkozy | Omar Bongo | Ong Transparence International France | Partiti politici | Ump | William Bourdon

 

La notizia bomba arriva in un momento delicato per Ali Bongo Ondimba, figlio di Omar, che ha preso il posto del padre alla guida del Paese. Ali è accusato di essere all'origine di frodi nel corso delle presidenziali dell'agosto 2009, che, quindi, avrebbe vinto, a scapito di André Mba Obame, segretario esecutivo dell'Un, la principale forza dell'opposizione, solo grazie a vere e proprie truffe. Inoltre Ali' sta portando avanti una contestata revisione della Costituzione che prevede «l'attribuzione di poteri eccezionali al presidente in caso di forza maggiore senza il controllo del Parlamento». Insomma, una deriva dittatoriale, ancora più grave di quella vissuta finora dal Gabon.

Non solo. Lo scorso 9 novembre la Cassazione francese ha finalmente dato ragione all'Ong Transparence International France e al suo avvocato William Bourdon, che chiedevano l'avvio di un procedimento giudiziario sui beni immobiliari acquisiti a Parigi da tre presidenti africani (Omar Bongo compreso): ricchezze sottratte ai loro popoli, che vivono in generale in condizioni di miseria. Nel 2007, inchieste giudiziarie preliminari avevano permesso di stabilire che la famiglia Bongo aveva 39 proprietà e 70 conti bancari in Francia. Intanto, nella scorsa primavera, il Gabon, già sotto la guida di Alì, ha comprato a Parigi un hotel particulier, come vengono chiamati i lussuosi edifici antichi riconvertiti in alberghi di superlusso o in residenze di miliardari, per 100 milioni di euro. Il palazzo, che si trova nel settimo arrondissement e dovrebbe essere utilizzato dalla famiglia Bongo, ha inoltre bisogno di costosi lavori di ristrutturazione.

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