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Questo articolo è stato pubblicato il 31 dicembre 2010 alle ore 16:27.
Secondo il dossier Legambiente sulle shopper non ecologiche, l'Italia è all'ultimo posto in Europa, con ben 20 miliardi di buste nuove utilizzate all'anno, ossia 300 sacchetti a testa nell'arco di 365 giorni. Sostituendo con 10 sporte riutilizzabili i 300 sacchetti di plastica che ogni italiano consuma ogni anno si possono risparmiare più di 180 mila tonnellate di petrolio e altrettante di emissioni di CO2. In Europa le buste consumate sono 100 miliardi e le stime parlano di una commercializzazione annua mondiale di 1000 miliardi di sacchetti.
Sulla base dei sistemi e dei costi di recupero e riciclo statunitensi riciclare una tonnellata di sacchetti di plastica costa 4.000 dollari; una tonnellata di sacchetti da materia prima vergine costa sul mercato delle commodities, 32 dollari.
Secondo l'Agenzia europea per l'ambiente un sacchetto resta nell'ambiente fino a 1000 anni. I sacchetti di plastica sono aerodinamici, basta poco vento per trasportarli e disperderli nell'ambiente, nei fiumi, laghi, mari e sul territorio. Si frantumano in minuscoli pezzi ma non si distruggono e, a volte, formano vere e proprie "isole" come a 800 miglia a nord delle Hawaii, nell'Oceano Pacifico, il cosiddetto Pacific Vortex, con un estensione che varia a seconda delle stime tra i 700 mila e i 10 milioni di Km2 e con un peso stimato di 3 milioni di tonnellate. Concentrazioni variabili di plastica si trovano anche nel Mediterraneo e sulle sponde dei mari italiani.