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Questo articolo è stato pubblicato il 04 gennaio 2011 alle ore 13:41.
Negli ultimi giorni di relax casalingo e hawaiano, come tutti, Barack Obama starebbe riflettendo sui propositi per il nuovo anno. Non si tratta di iniziare una dieta o uno sport, ma di dare un'importante rinfrescata al suo staff. Iniziando proprio dal vertice. Il nome di cui si parla, ancora senza alcuna ufficialità, è quello di William Daley, executive di J.P. Morgan Chase, avvocato di spiccata fede democratica e con in curriculum una lunga lista di appartenenza a vari board, da quello della Boeing a quello di SBC Communications e Merck & Co.
Secondo le indiscrezioni, con Daley il presidente vorrebbe sostituire la tiepida figura di Pete Rouse, ora capo dello staff presidenziale e che a sua volta ha preso il posto di Rahm Emanuel, dimissionario a ottobre per dedicarsi allla campagna per diventare sindaco di Chicago, la città di Obama.
Curiosamente, Daley è l'ultimo dei sette figli di Richard J. Daley, sindaco democratico della città dell'Illinois per ben 21 anni, nonché fratello dell'attuale sindaco. Un aspetto importante nella sua biografia, nella quale però spiccano anche collaborazioni con altre due icone del partito dell'asinello: Bill Clinton nel 1997 nominò Daley ministro del commercio, dopo che nel 1993 e nel 1995 lo aveva eletto e poi confermato nel board di Fanny Mae.
Dopo la fine dell'era Clinton, nel 2000 Daley diventò presidente della campagna di Al Gore verso la Casa Bianca. Ma quel fallimento lo fece ripiegare sulla finanza. Ed è proprio questo aspetto quello che sembra interessare di più Obama, che ha perso sostegno da parte del mondo degli affari e dell'industria soprattutto dopo l'approvazione della riforma sanitaria e per il quale si apre il secondo e ultimo biennio di presidenza. Forte della sua lunga carriera in grandi aziende americane Daley sarebbe l'uomo giusto per ricucire questo strappo, anche se non l'unico. Una volta tornato alla Casa Bianca, Obama dovrà affronatre anche la delicata sostituzione di un importante consigliere, l'economista Larry Summers, che ha appena lasciato il suo posto per tornare ad Harvard, non prima però di aver dichiarato che la riforma sanitaria è un grande rischio per l'amministrazione Obama. Ad agosto se ne era andata anche Christina Romer, che del Council of economic advisers era la presidente, preceduta di un mese da Peter Orszag, direttore dell'ufficio del budget della Casa Bianca. Che ha lasciato Washington nella direzione inversa rispetto a Daley, visto che è entrato a far parte della global bank division di Citigroup. (Ch. B.)