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Daley entra alla Casa Bianca

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Questo articolo è stato pubblicato il 05 gennaio 2011 alle ore 06:38.


NEW YORK. Dal nostro inviato
Rinnovamento e virata al centro. Sono questi i due cardini di quello che la Casa Bianca chiama il "piano riorganizzativo". A ispirarlo sono due presidenti più popolari degli ultimi 40 anni, il democratico Bill Clinton e il repubblicano Ronald Reagan. Entrambi capaci di governare con un Congresso controllato dal partito avversario. Ed entrambi eletti per due mandati.
Con Clinton, Barack Obama ha avuto un lungo tête à tête prima delle vacanze, quando ha anche incontrato Kenneth Duberstein, ex capo di gabinetto di Reagan, la cui più recente biografia Obama ha letto nel suo break natalizio. La prima e più importante decisione attesa riguarderà il posto di capo di gabinetto, o chief of staff, adesso occupato ad interim da Pete Rouse, fidatissimo consigliere politico di Obama che il 1° ottobre ha sostituito Rahm Emanuel. Questi si era dimesso per candidarsi a sindaco di Chicago dopo che Richard Daley, storico sindaco della città, figlio di un altrettanto storico sindaco dallo stesso nome, aveva sorprendentemente annunciato di non volersi ricandidare.
L'ironia è che adesso il candidato favorito per il posto di Emanuel è William Daley, fratello minore di Richard. Se fosse così, sarebbe la conferma del detto di Washington secondo il quale «tutte le strade di Obama portano a Chicago».
Daley, che fu ministro del Commercio durante l'amministrazione Clinton e in quanto tale responsabile dell'accordo commercial-tariffario Nafta, oggi è un dirigente della seconda banca americana, la JP Morgan Chase, e membro del consiglio di giganti dell'industria Usa quali Boeing e Merck & Co. È universalmente ritenuto molto più in sintonia con umori ed esigenze del mondo degli affari. Tant'è che è stato critico della riforma sanitaria, odiatissima dal mondo imprenditoriale. Il suo arrivo potrebbe favorire quel riavvicinamento con la comunità degli affari che Obama ha avviato dopo la sconfitta elettorale di novembre.
Da Chicago arriverà anche David Pouffe. Farà a cambio di posto con David Axelrod, con il quale aveva co-diretto la campagna elettorale del 2008. Pouffe ricoprirà la carica di consigliere senior del presidente e Axelrod tornerà a Chicago a preparare il terreno per le presidenziali del 2012. Lì lo seguirà presto Jim Messina, attuale vice-capo di gabinetto. Candidate per quel posto sono due donne: la cosiddetta "zarina dell'ambiente" Carol Browner e Nancy-Ann DeParle, che si è occupata finora di seguire l'applicazione della riforma sanitaria.

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Tags Correlati: Barack Obama | Boeing | Emanuel Rahm | Governo | Jim Messina | Joe Biden | JPMorgan Chase | Kenneth Duberstein | Merck | Richard Daley | Ronald Reagan | Stati Uniti d'America

 

Annunciate ieri anche le dimissioni di Ron Klain, attuale capo di gabinetto del vicepresidente Joe Biden, che lascerà entro fine mese. Klain è stato uno dei più stretti alleati che l'ala liberal del partito democratico ha finora avuto alla Casa Bianca. Ma a Obama adesso serve coprirsi al centro.
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