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Questo articolo è stato pubblicato il 06 gennaio 2011 alle ore 16:47.
L'appuntamento con la storia è il 9 gennaio. Almeno 3 milioni di sud sudanesi si pronunceranno sul futuro assetto della regione. Indipendenza dal nord di El-Bashir o unità? Tanti i fattori che pesano sulla scelta: il nord è arabo e musulmano il sud è nero e cristiano. A sud ci sono i pozzi di petrolio, a nord le raffinerie. La realtà è che a meno di rapidi e massicci interventi stranieri (Usa, Cina?) per by-passare il nord nella lavorazione del greggio, ancora per molto tempo le due regioni avranno bisogno l'una dell'altra.
Il rischio all'orizzonte però è l'instabilità e gli scontri. Gli accordi di pace del 2005 con l'SPLM, Il Sud People Liberation Movement, http://www.splmtoday.com/, dotato di un suo potente esercito, per ora reggono, ma sono appesi a un filo, e il premier sudanese si affretta a tranquillizzare sul fatto che il nord accetterà l'esito del referendum. Anche in questi giorni si segnalano scontri fra milizie armate nella regione. Le tensioni potrebbero poi riaccendersi in Darfur, dove alcuni gruppi ribelli sono pronti a riprendere le armi se il sud si renderà autonomo.