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Questo articolo è stato pubblicato il 06 gennaio 2011 alle ore 06:38.
LOS ANGELES
Il più bel regalo a Barack Obama l'ha portato la Befana: 300mila nuovi posti di lavoro nel settore privato creati nel mese di dicembre. Queste almeno sono le stime del colosso della contabilità Adp, rilasciate due giorni prima della pubblicazione del dato ufficiale sull'occupazione previsto per domani. E proprio domani il presidente visiterà una fabbrica a Landover nel Maryland, dove commenterà il dato e dove dovrebbe annunciare il nuovo team che governerà l'economia Usa.
La stima Adp è due volte più grande del numero anticipato dagli economisti americani ed è stata sufficiente a dare una piccola spinta a Wall Street dove l'indice Dow Jones è uscito dal territorio negativo per chiudere al rialzo di 35 punti. Un aumento così consistente nel numero di occupati rappresenterebbe una gran bella notizia per il presidente Obama appena rientrato dalle vacanze alle Hawaii. È proprio a causa dell'economia che i democratici hanno malamente perso le elezioni di midterm del novembre scorso, e sarà grazie a un'economia in ripresa che Obama potrà sperare di essere rieletto nel 2012.
Obama sta affilando le armi per fronteggiare il nuovo aggressivo Congresso repubblicano, e ha iniziato col rinnovo dello staff della Casa Bianca per portare una ventata di aria fresca nella sua amministrazione. Proprio ieri sono arrivate le ennesime dimissioni di un uomo-chiave del suo ristretto circolo di consiglieri, quelle del portavoce Robert Gibbs.
L'uscita di scena di Gibbs segue quella del capo di gabinetto Pete Rouse, quella del capoeconomista Larry Summers, quella del consigliere David Axelrod e quella del vicecapo di gabinetto Jim Messina. In partenza anche Ron Klain, capo di gabinetto del vicepresidente Joe Biden, e Susan Sher, capo di gabinetto della first lady Michelle Obama.
La partenza di Gibbs, Axelrod, Messina e Rouse consente a Obama di ricostituire un team affiatato con l'incarico di mettere a punto la strategia politica dei prossimi due anni e preparare la campagna presidenziale del 2012. Gibbs potrà essere più utile a Obama dal di fuori, libero dai pressanti obblighi quotidiani richiesti nei rapporti con la stampa.