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Questo articolo è stato pubblicato il 07 gennaio 2011 alle ore 21:05.
Manifestazioni si stanno verificando da prima di Natale in Tunisia, ma se ne è avuta notizia soltanto da pochi giorni in quanto il governo ne aveva sminuito la gravità. Nel paese, la tensione è ulteriormente aumentata quando le autorità hanno arrestato a Sfax il rapper Hamada Ben-Amor, che la settimana scorsa aveva messo in Rete un brano critico sull'operato del governo.
Intanto sabato 8 dicembre un altro venditore ambulante si è immolato dandosi fuoco a Sidi Bouzid, in Tunisia. Ne dà notizia il sito online di Le Monde. Il secondo ambulante che si è dato fuoco si chiama Moncef Ben K., 50 anni, sposato e padre di famiglia. Si è cosparso di benzina mentre era in corso il mercato della città, già teatro di un analogo gesto di un 26/enne venditore di frutta e verdura, che è poi morto il 4 gennaio dopo per le ustioni riportate.
Moncef Ben K. è stato condotto via in ambulanza e le sue condizioni sono giudicate gravi. Il gesto di disperazione del giovane di Sidi Bouzid - capitale agricola nel cuore della Tunisia - ha dato il via ad un'ondata di contestazioni e di manifestazioni contro la disoccupazione e il carovita.
Per provare a porre fine alle violenze, il presidente Ben Ali (l'ex generale successore di Habib Bourghiba, in carica dal lontano 1987 e protagonista della progressiva repressione di ogni forma di opposizione politica e sociale) ha effettuato un rimpasto dell'esecutivo e rimosso il governatore di Sidi Bouziz, dove si era svolta la prima protesta di disoccupati.
Rivolta del couscous in Algeria. Violenti scontri per i rincari sui generi alimentari
Internet è il sistema nervoso della rivolta. Come accaduto in Algeria, il provvedimento governativo volto ad allentare la tensione non è bastato. In effetti i tumulti sono cominciati dopo che Mohamed Bouazizi, laureato e disoccupato, si è dato fuoco a Sidi Bouzid per protestare contro il sequestro del suo banchetto di frutta e verdura. Internet è il sistema nervoso della protesta. Numerosi gli attacchi a siti filo-governativi. Ieri sono stati arrestati due blogger particolarmente attivi contro la censura informatica. Gli Stati Uniti hanno convocato oggi l'ambasciatore tunisino a Washington per esprimere la loro «preoccupazione» per gli eventi in quel paese e hanno chieto il rispetto delle libertà individuali, in particolare sulla questione del libero accesso a Internet.