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Questo articolo è stato pubblicato il 07 gennaio 2011 alle ore 06:37.
ROMA - Arrivano i primi 12 tasselli del programma nazionale di ricerca. Uno per ogni progetto bandiera che il Miur ha avviato amministrativamente a fine 2010 e che conta di continuare a finanziare nell'anno appena iniziato. Nucleare, aerospazio e biotecnologie i settori considerati "core" da viale Trastevere.
Come noto, il Pnr 2010-2012 – lo strumento triennale che serve a coordinare gli interventi in tema di ricerca messi in campo dai vari dicasteri e dalle diverse regioni per centrare il target dell'1,53% degli investimenti sul Pil imposto dal Europa 2020 – non è mai stato vagliato dal Cipe. L'obiettivo del ministro Gelmini è di riuscirci il prima possibile in modo da arrivare al sì definitivo in consiglio dei ministri. Lo scoglio era e resta il monte risorse complessivo da impegnare che va determinato rispettando i saldi di finanza pubblica.
Ma le priorità su cui concentrarsi sono state definite da mesi. Proprio nel loro ambito sono stati scelti i 12 progetti da avviare. Il "la" amministrativo – spiega il direttore generale per la ricerca, Antonio Agostini – è stato dato con il decreto di riparto del fondo di finanziamento 2010 per gli enti di ricerca, che è alla registrazione della corte dei conti e la cui dote è stata incrementata di 127 milioni rispetto all'anno precedente per «migliorare il rapporto tra le spese di funzionamento e l'investimento nei progetti di ricerca». Dal 1° gennaio il 7% delle risorse (circa 120 milioni) degli enti andrà assegnata su base meritocratica o su progetti realizzati congiuntamente agli enti stessi. A cui si aggiungerà un altro 8% (più o meno 140 milioni) per assicurare continuità ai progetti bandiera.
Nucleare
Uno dei settori indicati come prioritari dallo stesso ministro Mariastella Gelmini è il miglioramento della formazione in campo nucleare viste le scelte energetiche fatte dall'esecutivo. Al fine di ricreare le competenze tecniche e universitarie, studiare la costruzione dei reattori di nuova generazione e approfondire il tema dello smaltimento dei rifiuti pericolosi sono stati pianificati investimenti per 40 milioni di euro in tre anni.
Aerospazio
Più cospicua la dote che si vorrebbe destinare alla ricerca aerospaziale. Per la costruzione di due nuovi satelliti da usare nell'ambito del progetto "Cosmo-Skymed II generation" sono stati già budgetizzati nel bilancio dell'Agenzia spaziale italiana (Asi) 600 milioni spalmati sull'arco di sei anni. Il sistema verrà utilizzato tanto per scopi militari quanto per finalità civili e commerciali.