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Questo articolo è stato pubblicato il 10 gennaio 2011 alle ore 06:37.
Si salvano solo i neoeletti e qualche tradizionale primatista del consenso. Per tutti gli altri è pollice verso: il favore degli elettori è in calo, le maggioranze (quando ci sono) sono sempre più risicate e, soprattutto in Sicilia, la flessione si trasforma in un crollo.
A sindaci (con qualche parziale eccezione), presidenti di provincia e governatori l'edizione 2010 del Governance Poll non fa sconti: in particolare, 11 presidenti di regione su 18 perdono consensi, e il podio è tutto riservato a personaggi nuovi nella poltrona di presidente. Nelle province, perdono terreno rispetto alle elezioni 57 presidenti su 106 (due enti sono commissariati); in media le cadute sono molto più consistenti delle risalite, e nel complesso i presidenti in carica ottengono 141 punti in meno rispetto a quelli raccolti nelle urne.
A guidare i governatori è il leghista Luca Zaia, che nonostante le polemiche sullo scambio di ruoli è riuscito a far crescere di alcuni punti il consenso ottenuto l'anno scorso dal suo predecessore. L'allora presidente Giancarlo Galan tagliò per primo il traguardo del Governance Poll 2009, ma nonostante la mobilitazione di una parte del Pdl veneto non riuscì a salvare la sua carica dallo scambio con Zaia già deciso dai vertici di Lega e Pdl. Ora il neogovernatore non sembra far rimpiangere questa scelta: il 62% che lo proietta al primo posto in classifica migliora dell'1,8% il risultato uscito a marzo dalle urne, e segna un + 6 per cento rispetto alla performance 2009 di Galan. In provincia primeggia invece il presidente di Caserta, Mimì Zinzi, politico di lungo corso, già consigliere regionale per tre mandati e parlamentare europeo.
A spingere Zaia è anche il ruolo legato alla gestione dell'emergenza alluvione; l'atteggiamento duro di Zaia, che fin dai primi giorni di novembre ha minacciato la rivolta fiscale se non fossero arrivati subito aiuti dal governo e poi, nel ruolo di commissario straordinario, ha operato in prima persona nella ricognizione dei danni e nel monitoraggio degli sconti fiscali, ha prima condensato un appoggio bipartisan, che ha coinvolto anche sindaci di centrosinistra come Zanonato (Padova) e Variati (Vicenza), ed evidentemente sta producendo risultati anche nel rapporto con i cittadini.