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Questo articolo è stato pubblicato il 12 gennaio 2011 alle ore 06:39.
ROMA
Gran giro di poltrone, al comune di Roma, ma senza toccare le postazioni che scottano per via dei conti della capitale. Il tandem costituito dall'assessore al bilancio Maurizio Leo sul nuovo debito e sul nuovo bilancio e da Massimo Varazzani commissario straordinario sul vecchio debito sta funzionando. I due bilanci, quello congelato all'aprile del 2008 e affidato alla gestione commissariale, e quello nuovo avviato nel 2010, sono legati a doppio filo: come reiterato dal decreto milleproroghe varato a fine anno, il cui iter parlamentare inizia adesso, «il comune di Roma entro il 31 dicembre dell'anno provvede a versare all'entrata del bilancio dello stato la somma di 200 milioni di euro annui». La legge ha stabilito che per sanare il debito pregresso – che oscilla tra i 9 e i 12 miliardi di euro o anche più contando gli interessi sul debito fino a scadenza – verranno stanziati 500 milioni: 300 dalle casse dello stato, 200 a carico del Campidoglio per via delle entrate extra provenienti dall'addizionale Irpef e dalla tassa sui turisti provenienti dagli aeroporti. Sul 2011 e sugli anni a seguire peseranno i tagli dei trasferimenti, che si preannunciano pesanti anche se soggetti a margini di trattativa per il caso speciale di Roma Capitale.
Il bilancio 2010 e 2011 è in fase di assestamento dopo il quasi-dissesto: il rosso di partenza dovrà essere corretto da manovre impostate sulla politica dei tagli (per esempio dalla centrale acquisti). Si lavora a tempo pieno anche sul bilancio relativo al servizio del debito pregresso. Varazzani è riuscito entro la fine del 2010 a sbloccare una serie di pagamenti sui debiti commerciali: in cassa c'erano poche risorse ma sono comunque bastate a ripagare 9.000 controparti, di cui 8.000 con crediti fino a 50.000 euro e un migliaio con crediti vantati fino a 250.000 euro. Il commissario straordinario ha naturalmente onorato il pagamento delle cedole e del capitale sui debiti finanziari entro il 31 dicembre 2010: una cifra attorno ai 180 milioni di euro.
Il 2011 sarà scandito dall'entrata in vigore del decreto milleproroghe che contiene una serie di articoli decisivi per consentire alla gestione commissariale di scalare la montagna del debito pregresso. Il motto di Massimo Varazzani è tutto sommato lineare ma non per questo poco ambizioso: massimizzare le entrate, minimizzare le uscite ed analizzare caso per caso (partita per partita) con la massima flessibilità possibile per valutare la convenienza per le casse dello stato.