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Questo articolo è stato pubblicato il 15 gennaio 2011 alle ore 18:06.
Sarà perché in Australia adesso è estate. Sarà perché la terra dei canguri sprigiona un fascino tutto particolare. Sarà perché la stagione tennistica parte da qui e quando si inizia qualcosa le energie sono intatte e l'umore tende al sereno. Sarà per mille altri motivi (dalla qualità dell'organizzazione all'atmosfera che si respira) e forse per nessuno in particolare. Sta di fatto che gli Australian Open, un tempo major quasi di serie b, sono diventati un appuntamento imperdibile. Tanto che i giocatori fanno a gara a lanciarsi in dichiarazioni d'amore nei confronti di quello che, per tutti, ormai è l'"Happy Slam".
Il torneo di Melbourne, intanto, compie 105 anni ma non li dimostra. La sua vitalità invece di spegnersi, continua a crescere e l'edizione 2011, che parte lunedì, si annuncia particolarmente interessante.
Per prima cosa Federer, dopo un anno terribile, sembra finalmente recuperato a livelli altissimi. Dopo il trionfo al Masters di Londra, si è aggiudicato anche il torneo di Doha d'inizio stagione senza perdere nemmeno un set. Allo svizzero, insomma, la cura Annacone deve aver fatto proprio bene. L'ex-coach di Sampras sembra essere riuscito a forgiare un'attitudine più offensiva nel campione di Basilea che, nei giorni bui del 2010, avevamo spesso visto aggirarsi passivo, quasi spaesato per il campo. Il giocatore che abbiamo ammirato in Inghilterra era l'esatto opposto. Veloce, leggero, aggressivo, preciso e micidiale. E in Qatar, sebbene non sia apparso ai livelli mostruosi di Londra, ha iniziato il 2011 nel migliore dei modi.
Contro questo Federer rinato ci sarà il rivale di sempre e attuale numero uno, Rafa Nadal. Difficile dire chi dei due sia il vero favorito. Sulle superfici dure, a parità di condizione, è avvantaggiato l'elvetico. Per di più lo spagnolo è apparso fuori forma a Doha, dove ha perso in semifinale da Davydenko. Ma i primi incontri della stagione non sono mai molto indicativi.
D'altro canto, l'iberico quando si gioca con la formula dei tre set su cinque è quasi imbattibile. Bisognerà, poi, tenere conto delle condizioni climatiche: se il caldo torrido delle estati australiane dovesse incominciare a farsi sentire, per un campione di resistenza come Nadal sarebbe certamente un vantaggio . Vale la pena, infine, di ricordare che, come ha fatto notare Rod Laver in persona, se il maiorchino vincesse a Melbourne, metterebbe a segno un "Rafa Slam". Si porterebbe, infatti, a casa tutti e quattro i major in fila, sebbene non nello stesso anno come è obbligatorio per ottenere il mitico Grande Slam. E se Wilander, McEnroe, Noah ed Edberg lo indicano tutti come il probabile vincitore, una ragione dovrà pur esserci…