Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 16 gennaio 2011 alle ore 18:42.
Dopo l'avviso di garanzia dei pm milanesi a Silvio Berlusconi nel caso Ruby, il leader della Lega, Umberto Bossi, rompe il silenzio e avverte che se dovesse esserci un'accelerazione giudiziaria non è escluso il ritorno alle urne. «Prima dobbiamo fare il federalismo - spiega il Senatur a margine dell'inaugurazione di una sede del Carroccio - ma è certo che se Berlusconi si sente così minacciato potrebbe accelerare la corsa al voto». Il numero uno della Lega suggerisce maggiore prudenza al Cavaliere, più volte all'attacco dei magistrati negli ultimi giorni. «Capisco Berlusconi che si arrabbia ma è meglio lasciare stare la magistratura, tanto di voti ne piglia già tanti, quindi meglio non esagerare».
Abbiamo i voti per far passare il federalismo fiscale
Insomma, il leader del Carroccio prova a gettare acqua sul fuoco e ribadisce la volontà della Lega di portare a casa il federalismo che la prossima settimana riprende il suo cammino: all'esame della bicamerale per il federalismo è infatti atteso il quarto decreto attuativo sul fisco municipale, primo possibile terreno di trattativa tra la maggioranza e il terzo polo. Dopo le richieste formulate nei giorni scorsi da centristi e finiani, il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli sta affinando il testo per cercare di recepire alcune delle indicazioni dei terzopolisti. Bossi si dice comunque sicuro di avere tutti i voti per far passare il federalismo fiscale. «Sì, sì»,risponde ai cronisti. E annuncia delle novità sul tema. «Abbiamo anche ottenuto la possibilità di dare un po' di soldi ai Comuni nell'interregno fra qui e il 2014, quando il federalismo fiscale entrerà in vigore. Ho trovato l'accordo con Giulio Tremonti».
Il governo non è a rischio
Per Bossi, quindi, il governo non è in pericolo e nemmeno la riuscita della riforma cara alla Lega. «No, il governo non è a rischio», replica sicuro il Senatur ai giornalisti che lo punzecchiano sul possibile impatto della vicenda Ruby. «Purtroppo e per fortuna di Berlusconi - aggiunge il ministro delle Riforme - queste vicende gli fanno guadagnare voti, anzi spero di guadagnarli io con la Lega». Secondo Bossi «con queste vicende la gente inizia a pensare veramente che sia un perseguitato e dunque gli darà i voti». Quanto alla possibilità che il premier non si presenti davanti ai magistrati, il numero uno del Carroccio non si sbilancia. «Scelga lui, più va avanti questa storia dei magistrati più gli fanno un favore». Ad ogni modo, ribadisce Bossi, «se Berlusconi mi dava retta e fossimo andati alle elezioni allora, non sarebbero avvenuti tanti pasticci, avremmo già fatto le elezioni e le avremmo già stravinte».(Ce. Do.)