Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 17 gennaio 2011 alle ore 19:10.
MOSCA - Per dare da mangiare ai carcerati - in Russia ce ne sono circa un milione - lo Stato spende 30 rubli (un dollaro) al giorno. L’inflazione che nel 2010 ha raggiunto l’8,7% non permette di rispettare le norme del “menù” quotidiano, che in teoria dovrebbe comprendere mezzo chilo di pane, 30 grammi di pasta, un etto di carne o di pesce, 25 grammi di burro, 20 grammi di olio, 30 grammi di zucchero e così via.
Nuovo mistero sulla morte di un giornalista a Mosca. Ucciso a coltellate
Per permettere ai “zeki”, come in russo chiamano i detenuti, di nutrirsicon del cibo di milior qualità, l’amministrazione delle carceri di Mosca ha lanciato in prima assoluta un “supermercato” in Internet (battezzato “Sizomag”), dove si possono fare delle ordinazioni on-line così come si fa in qualsiasi altro “normale” negozio in rete. Con una sola differenza: dal momento che in Russia i carcerati non possono avere l’accesso a Internet né al denaro in contanti, le ordinazioni, così come i pagamenti, possono essere fatte soltanto dai parenti dei reclusi.
«Il supermercato delle carceri di Mosca riceve 180-200 ordinazioni al giorno, ma ci vogliono tre giorni per far arrivare il pacco nella cella dal destinatario», ha spiegato il colonnello Viktor Dezhurov, capo del Servizio penitenziario di Mosca. Oltre ai generi alimentari, dalla frutta ai dolci, dai salumi a «nove diversi formaggi, compresi quelli d’importazione», alle sigarette (21 tipi) il “Sizomag” offre soltanto tre libri: il Codice penale della Russia, la Bibbia e il Corano. Dal prezziario del negozio è assolutamente escluso l’alcol ed è severamente limitata la quantità ordinabile del tè, che i detenuti russi trasformano in “cifìr”, una specie di droga leggera.
Nonostante il fatto, secondo cui il presidente russo, Dmitrij Medvedev, avesse proposto di non mettere “dietro le sbarre” per i reati meno gravi, il numero dei clienti di “Sizomag” non dovrebbe diminuire.
Secondo uno studio dell’Accademia di legge presso la Procura generale della Russia (un volume di 800 pagine), appena pubblicato dalla casa editrice Uniti-Dana di Mosca, le statistiche del ministero degli Interni che danno la criminalità in continua diminuzione, non reggono le critiche. In realtà il numero vero dei reati supera di parecchie volte quello, registrato dalla polizia. Mentre le statistiche ufficiali del 2009 hanno parlato di circa tre milioni di reati ufficialmente registrati, i dati rivelati dagli esperti della Procura hanno scritto che in realtà in Russia quell’anno sarebbero stati compiuti 26 milioni di crimini.