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Questo articolo è stato pubblicato il 17 gennaio 2011 alle ore 15:21.
La procura di Milano va avanti nell'inchiesta sul caso Ruby "in piena serenità" e nel rispetto dei "principi costituzionali". Il giorno dopo il videomessaggio di Silvio Berlusconi sul sito dei Promotori della libertà, è il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati a rispondere con una nota agli attacchi del premier ai pm milanesi. "La procura della Repubblica di Milano – scrive Bruti Liberati - prosegue nel suo lavoro quotidiano, in piena serenità, nel saldo riferimento ai principi costituzionali della eguaglianza di tutti davanti alla legge (articolo 3), della obbligatorietà della azione penale (articolo 112), della presunzione di non colpevolezza (articolo 27)".
Il capo della procura lombarda sottolinea che "sono tuttora in corso attività di indagine". Dunque, l'inchiesta è ancora in svolgimento mentre le carte con la richiesta di autorizzazione alla perquisizione dell'ufficio di Giuseppe Spinelli, professionista di fiducia di Berlusconi sono arrivate alla Camera e saranno esaminate mercoledì dalla Giunta per le autorizzazioni di Montecitorio. Spinelli aveva impedito la perquisizione dei suoi uffici sostenendo che gli immobili fossero protetti dall'immunità parlamentare, in quanto uffici della segreteria politica del Presidente del Consiglio. In realtà Spinelli, ragioniere brianzolo, è da anni il tesoriere di fiducia di Berlusconi. È presidente dell'Immobiliare Idra, la società che controlla le proprietà immobiliari del premier, e siede nel consiglio di amministrazione della holding Dolcedrago, controllata da Berlusconi e dai suoi primi due figli, Marina e Piersilvio. Secondo i magistrati avrebbe svolto il ruolo di "contabile", versando soldi alle ragazze che partecipavano alle feste nella residenza di Berlusconi ad Arcore.
Nella richiesta inviata alla Camera, i magistrati milanesi scrivono che "i contenuti delle dichiarazioni testimoniali" rese da Karima el Mahroug, alias Ruby Rubacuori, che all'epoca dei fatti era minorenne e dunque risulta parte lesa nell'inchiesta, e gli "atti d'indagine compiuti", fanno ritenere che il consigliere regionale lombardo ed ex igienista dentale del premier, Nicole Minetti, "abbia continuativamente svolto un'attività di induzione e