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Questo articolo è stato pubblicato il 17 gennaio 2011 alle ore 06:38.
Congedi parentali, adozioni, fecondazione assistita, asili e scuole, violenza sulle donne, stereotipi. Le 15 proposte nate dal progetto Sorelle d'Italia toccano tutte le sfumature della questione femminile.
Più occupazione rosa
Al primo posto tutte le iniziative per l'incremento dell'occupazione femminile, ferma in Italia al 46,4 per cento. A partire dalla proposta di una tassazione vantaggiosa per le imprese che decidono di assumere donne e l'introduzione di un criterio di valutazione che premi nell'aggiudicazione degli appalti e nei finanziamenti le aziende che mettono in atto buone pratiche.
Un no convinto, poi, al quoziente familiare, che può scoraggiare il lavoro femminile, mentre sarebbero necessarie detrazioni maggiori per famiglie in cui entrambi i coniugi lavorano o per le spese di cura di bambini e di anziani. Inoltre si propone di introdurre misure di flessibilità positiva (part-time, telelavoro e flessibilità oraria).
Si propongono, infine, contributi figurativi di 24 mesi per il primo e di 12 mesi per il secondo figlio in sostituzione dell'anticipo della pensione per le donne; integrazioni contributive per i periodi di lavoro part time per ragioni di cura e la possibilità di anticipare la pensione, sia per gli uomini sia per le donne, in caso di cura di anziani.
Paternità e maternità
Il 55% delle donne sotto i 30 anni non può usufruire delle tutele della maternità previste dalla legge, perché non ha un contratto che la protegga. La proposta è di un'indennità di maternità per 5 mesi anche per le lavoratrici autonome, stabili o precarie, e per quante sono in cerca di lavoro. Per promuovere una maggiore condivisione dei carichi di lavoro di cura in famiglia si propongono congedi di paternità esclusivi e obbligatori (2-6 settimane) dalla nascita fino al primo anno.
Sempre in quest'ambito il progetto propone deduzioni fiscali o incentivi alle aziende che sponsorizzano la nascita di asili nido e l'allargamento dei programmi di tempo pieno e l'utilizzo delle scuole per attività con i bambini anche durante le vacanze.
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