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Questo articolo è stato pubblicato il 18 gennaio 2011 alle ore 13:44.
Con la morte oggi del soldato italiano ucciso a Bala Murghab sale a 36 il numero degli italiani morti in Afghanistan dall'inizio della missione, nel 2004.
L'ultimo precedente risale al 31 dicembre scorso quando nel distretto di Gulistan, nell'ovest dell'Afghanistan, l'alpino Matteo Miotto, caporal maggiore di 24 anni, è morto dopo essere stato raggiunto da un solo colpo al fianco, sparato da un cecchino, mentre era di guardia alla postazione, una torretta, denominata "Snow".
Il 9 ottobre quattro militari italiani sono rimasti uccisi nell'esplosione di un ordigno al passaggio di un convoglio nel distretto del Gulistan, a circa 200 km a est di Farah. Il 17 settembre muore l'incursore Alessandro Romani, raggiunto da colpi di arma da fuoco in un attentato nella provincia di Farah.
Il 28 luglio perdono la vita a una ventina chilometri da Herat, a seguito dell'esplosione di un ordigno rudimentale (ied), Mauro Gigli e Pierdavide De Cillis.
Il 25 luglio muore, forse suicida, un militare italiano. Si sarebbe sparato un colpo di arma da fuoco all'interno del suo ufficio, a Kabul. Sull'episodio stanno indagando i carabinieri della polizia militare. Il 23 giugno muore a Shindand, nell'ovest dell'Afghanistan, il caporal maggiore scelto Francesco Saverio Positano. Il militare ha perso l'equilibrio ed è caduto da un mezzo blindato, riportando un forte trauma cranico. Apparteneva al 32esimo Reggimento Genio, della Brigata Alpina Taurinense. Il 17 maggio, un veicolo blindato salta in aria per l'esplosione di un ordigno nella provincia di Herat. Muoiono il sergente Massimiliano Ramadù, 33 anni, e il caporal maggiore Luigi Pascazio, 25 anni. Le vittime appartenevano al 32esimo reggimento Genio della brigata Taurinense.
Il 26 febbraio viene ucciso Pietro Antonio Colazzo, un funzionario della Aise, l'Agenzia di informazione e sicurezza esterna, nel corso di un attentato suicida compiuto dai talebani a Kabul contro due "guest house".
Il 15 ottobre 2009 un militare del Quarto Reggimento alpini paracadutisti muore in un incidente stradale avvenuto sulla strada che unisce Herat a Shindad. Il 17 settembre 2009 sei militari muoiono in un attentato suicida a Kabul, rivendicato dai talebani. Le vittime, del 186esimo Reggimento Paracadutisti Folgore di stanza a Kabul, sono Antonio Fortunato, Matteo Mureddu, Davide Ricchiuto, Massimiliano Randino, Roberto Valente e Gian Domenico Pistonami.