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Questo articolo è stato pubblicato il 18 gennaio 2011 alle ore 06:39.
ROMA
L'integrazione in Italia? Lavori in corso. Potremmo tradurlo così lo spirito del primo test di lingua italiana per quegli extracomunitari desiderosi del permesso per soggiornanti di lungo periodo, la vecchia carta di soggiorno.
Per chi chiede la cittadinanza italiana era già prevista qualche domanda e lettura per vedere il livello di comprensione della lingua. Ma ora viene introdotto un test vero e proprio, una prova, nel presupposto che chi non conosce adeguatamente la nostra lingua non può avviare un percorso di stabilizzazione in Italia.
Il test è molto semplice. Un timido accenno. Categoria A2. Tradotto: livello elementare appena appena superiore.
Si è cominciato ieri ad Asti e Firenze. Con una trentina di partecipanti di diverse nazionalità, donne e uomini, abbastanza giovani. Per i più nessuna particolare difficoltà. Anche se il primo bocciato c'è già: una signora albanese. Le toccherà riprovare.
Ma quella di ieri è solo un'avanguardia. Sono infatti 6.764, da tutta Italia, le domande giunte al Viminale dal 9 dicembre, giorno di attivazione della nuova procedura on line.Le prime cinque province sono: Milano (844 domande), Brescia (309), Roma (263), Bergamo (239) e Perugia (219). Le prime cinque nazionalità dei candidati al test sono: albanesi (961 domande), marocchini (931), ucraini (815), moldavi (491) e ecuadoriani (307).
Ma ecco qualche esempio del test di oggi:
«Buongiorno, senta ho un forte mal di gola, che cosa posso prendere?». «Ha anche la febbre?». «No, credo di no». «Provi queste pastiglie alla menta e miele». Ai candidati era richiesto di scegliere fra tre opzioni indicative di un luogo dove il dialogo avrebbe potuto svolgersi: 1) In una farmacia; 2) In un ospedale; 3) In un distretto sanitario. Questo è l'esempio della prova di ascolto e comprensione di un dialogo.
Il test, messo a punto e supervisionato a cura degli uffici scolastici provinciali, in base alle indicazioni del ministero degli Interni, prevede infatti una prova di ascolto (circa 25 minuti di durata), una prova di lettura e comprensione (circa 25 minuti) e una prova di scrittura (10 minuti).
La seconda prova di ascolto era un messaggio lasciato su una segreteria telefonica: «Ciao Giulia, sono Vanda. Come va? Ho saputo che sei a letto con la febbre! Hai chiamato il medico? Finisco il lavoro alle sei, posso venire a trovarti. Hai bisogno di niente? Ti porto qualcosa da mangiare? Lasciami un messaggio al cellulare. Ciao». Cinque le opzioni tra cui scegliere per descrivere il contenuto del messaggio. Per la prova di lettura, erano proposti un testo, intitolato «Tutti in palestra» con quesiti e risposte aperte, e 5 brevi frasi da abbinare alle relative vignette descrittive. Per concludere, si chiedeva di scrivere una richiesta alla prefettura per avere informazioni sui documenti da presentare per ottenere la cittadinanza.