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Questo articolo è stato pubblicato il 18 gennaio 2011 alle ore 17:39.
Troppe pubblicità fanno un uso inappropriato del corpo femminile. La Réclame è un progetto video in formato web series che sarà presentato in occasione del convegno "Questione femminile. Questione Italia", che si terrà domani presso la sala Zuccari di palazzo Giustiniani, organizzato dall'associazione Pari e dispare.
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L'uso inappropriato del corpo femminile nella pubblicità
Il progetto parte dalle pubblicità - manifesti o spot - che colpiscono l'immaginario collettivo attraverso l'uso inappropriato del corpo femminile. «L'intento - spiegano gli organizzatori - è illustrare in modo ironico e disincantato, con un commento di voce fuoricampo, i meccanismi che sottendono all'utilizzo inadatto, fuori luogo, a volte grotetsco della figura della donna». L'edizione settinamale viene pubblicata online sul sito www.nonchiedercilaparola.com.
Importante sapere chi ha originato un manifesto, uno spot, un claim
Firma La Réclame il collettivo artistico Le Occasioni, supportato dal bando "Creatività giovanile" di Fondazione Cariplo. «Fare pubblicità è un'arte. Ormai, quasi, cultura. Perché art director e agenzie creative - sottolinea Cristina Tagliabue, presidente di "Non chiederci la parola" - sono gli ideatori di immaginari che si riflettono in tutto il nostro quotidiano. E quando oggetto delle pubblicità sono le donne, diventa particolarmente importante sapere chi ha originato un manifesto, uno spot, un claim. Generare immagini che permeano il nostro quotidiano è una professione, ma anche una responsabilità»,