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Questo articolo è stato pubblicato il 19 gennaio 2011 alle ore 17:27.
Un "maremoto" scandalistico travolge l'Italia, ma nessuno sa se spazzerà via Silvio Berlusconi. Il New York Times mette oggi in prima pagina un ampio servizio sulle intercettazioni della ballerina di nightclub Ruby Rubacuori, che dice di avere amoreggiato quando era ancora minorenne con Silvio Berlusconi.
In Italia, scrive Rachel Donadio, dietro una facciata di moralità cattolica, c'è un'alta tolleranza per gli amori illeciti e Berlusconi ha resistito agli scandali per anni. Ma questa volta, le cose cominciano ad apparire differenti: il primo ministro rischia imputazioni penali e le intercettazioni mostrano "un mondo sordido di orge e ricatti di call girl".
Berlusconi – ricorda il Nyt - è sopravvissuto di stretta misura a due voti di fiducia in dicembre e "potrebbe essere costretto a nuove elezioni se qualcuno dei suoi alleati nella sua barcollante coalizione si tirasse fuori".
Molti italiani – nota il quotidiano Usa - hanno "perso la pazienza" e sono "sempre più allarmati del divario tra i mali del Paese e le priorità del primo ministro".
"Resta però da vedere se il governo crollerà": l'opposizione – prosegue il Nyt - è tornata alla carica nel chiedere le dimissioni di Berlusconi, ma il premier ha ancora la maggioranza e ha detto che non si dimetterà.
In effetti le intercettazioni, spiattellate sulla stampa, avvinghiano l'Italia. Per il New York Times, le intercettazioni mostrano l'intersezione tra la politica e "quel tipo di cultura da reality tv che Berlusconi ha contribuito a creare" nei decenni alla guida della principale emittente privata italiana.
Lo scandalo ha "un cast dei personaggi che basterebbe per un'intera stagione di soap opera". Il Nyt elenca i principali nomi che ruotano intorno ai protagonisti, Emilio Fede, Lele Mora, Nicole Minetti. Le intercettazioni pubblicate martedì, continua, "danneggiano seriamente l'immagine da superman che Berlusconi ha contribuito a coltivare". Un'immagine comunque non molto lusinghiera, a giudicare dal viso coperto di cerone spesso come "pancake" con cui il premier si è presentato nel messaggio tv autodifensivo di domenica scorsa.
Tra i molti commenti all'articolo mandati al sito internet del New York Times, vari lettori respingono le analogie tra la vicenda Berlusconi-Ruby e quella di Bill Clinton e Monica Lewinsky. "Clinton non ha pagato per sesso e non ha coinvolto una minorenne. Non è la stessa cosa", puntualizza MK dal Texas.