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Questo articolo è stato pubblicato il 19 gennaio 2011 alle ore 16:54.
Per potenziare la rete ferroviaria europea occorrono «30 miliardi di euro per le infrastrutture», ma prima di spendere soldi «occorre individuare le priorità d'investimento». Lo ha sottolineato Mauro Moretti, amministratore delegato di Ferrovie dello stato, nella veste di presidente della Comunità delle ferrovie europee (Cer), nel corso dell'audizione di oggi in commissione Trasporti della Camera. Per Moretti sarebbe utile «intervenire sui colli di bottiglia europei», che rappresentano «un cappio al collo» per lo sviluppo del settore ferroviario italiano.
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Non esiste un mercato unico ferroviario europeo. Nel corso di un'audizione alla commissione Trasporti della Camera, Mauro Moretti, in qualità di presidente della Comunità delle ferrovie europee (Cer), ha sottolineato che «la situazione che constatiamo oggi é che non ci troviamo in un mercato unico» ferroviario europeo, ma «ci sono 27 legislazioni nazionali che hanno creato 27 mercati nazionali con 27 regolatori». Per questo «la nostra posizione é: apertura dei mercati e creazione di un mercato unico». Il Cer, ha detto Moretti, «chiede anche regole omogenee per tutti» e «l'eliminazione delle barriere normative-tecniche», aggiunge, che «impediscono» di operare come si dovrebbe.
Chi inquina paga
In tema di trasporto ferroviario europeo per Moretti bisogna «considerare il principio del "chi inquina paga", perché se questa azione non viene ripresa da ogni paese membro ci saranno degli squilibri tra chi continuerà a non ritenere ciò un problema e chi invece ha agito in tal senso». Chi già opera nel rispetto del principio del "chi inquina paga" per soggetti e operatori terzi «potrebbe farne un elemento qualificante per la possibilità di poter operare all'interno del mercato» europeo.
Il trasporto passeggeri non è ancora liberalizzato
Moretti ha sottolineato che a livello europeo «il trasporto passeggeri ancora non é liberalizzato, e sarebbe opportuno fare questo ulteriore passo». Per Moretti così facendo in tutta l'Unione europea «il rapporto qualità/prezzo migliorerebbe» per tutti i viaggiatori.