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Questo articolo è stato pubblicato il 20 gennaio 2011 alle ore 07:45.
L'ultima modifica è del 20 gennaio 2011 alle ore 06:35.
La crisi finanziaria è stata un periodo molto difficile per i responsabili delle politiche di tutto il mondo, comprese le autorità monetarie. Le banche centrali hanno abbassato i tassi d'interesse a livelli prossimi allo zero e adottato un'ampia gamma di misure straordinarie senza precedenti.
L'esperienza recente offre, a mio avviso, cinque lezioni da cui gli autori delle politiche monetarie possono imparare. In sintesi. L'indipendenza delle banche centrali resta fondamentale per garantire la stabilità dei prezzi, soprattutto durante le crisi.
Un obiettivo chiaramente definito di stabilità dei prezzi è essenziale per ancorare saldamente le aspettative d'inflazione, che possono agire da stabilizzatore automatico in un contesto di crisi. Tentare di mettere a punto una politica monetaria sulla base di indicatori, come lo scarto dal Pil potenziale e i parametri dell'inflazione di base, soggetti a revisioni a posteriori e talvolta fuorvianti, può comportare (e spesso comporta) gravi rischi. La materia ultima della politica monetaria è il denaro, quindi le variabili monetarie e finanziarie dovrebbero essere i fattori chiave nella valutazione dei rischi a medio-lungo termine per la stabilità dei prezzi, soprattutto nei periodi di crisi finanziaria. Infine, una politica macroprudenziale può rafforzare in misura significativa l'impianto complessivo di politica macroeconomica.
Il valore dell'indipendenza delle banche centrali è la prima duratura lezione. Di certo costituisce un elemento sine qua non di una politica monetaria efficace, in ogni periodo e in tutte le circostanze possibili. Se una banca centrale non è indipendente, i responsabili delle politiche di altre istituzioni hanno un forte incentivo a trasferire alla banca problemi e responsabilità di cui spetterebbe a loro rendere conto. Questo porta sempre a un offuscamento delle responsabilità e, potenzialmente, a una perdita di fiducia, che in ultima analisi mina l'efficacia della politica monetaria.
Tentare di mettere a punto una politica monetaria sulla base d'indicatori, come lo scarto dal Pil potenziale e i parametri dell'inflazione di base, soggetti a revisioni a posteriori e talvolta fuorvianti, può comportare (e spesso comporta) gravi rischi. L'esperienza, soprattutto prima della crisi, ha messo in evidenza i rischi di definire la politica sulla base d'indicatori e variabili non abbastanza robusti.