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Questo articolo è stato pubblicato il 20 gennaio 2011 alle ore 06:38.
FRANCOFORTE. Dal nostro corrispondente
Il governo tedesco è ottimista sulla ripresa in Germania. Ieri non solo ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita, ma ha assicurato che il deficit pubblico scenderà sotto ai parametri di Maastricht in anticipo rispetto ai programmi. Il segnale politico è evidente, sia in termini di politica interna, in un anno di elezioni regionali, sia sul fronte europeo, mentre i paesi della zona euro negoziano un nuovo patto di stabilità.
«La ripresa in Germania è extra large. Dobbiamo ora fare in modo che diventi extra long», ha detto ieri il ministro dell'Economia Rainer Brüderle presentando il rapporto annuale del governo federale dedicato alla congiuntura. «Stiamo crescendo a passi da gigante quando altri paesi ci seguono a passo d'anatra». Il ministro ha annunciato che l'economia tedesca dovrebbe crescere del 2,3% nel 2011, non più dell'1,8% come previsto qualche mese fa.
La Germania si sta riprendendo bene dal crollo del 2009 quando il Pil era sceso del 4,7%, sulla scia di un blocco del commercio internazionale per via del drammatico fallimento di Lehman Brothers alla fine del 2008. Il paese sta partecipando in grande stile alla modernizzazione dei mercati emergenti, vendendo in Asia o in America latina beni di consumo e d'investimento, dopo la cura dimagrante delle aziende tedesche nei primi anni 2000.
Tuttavia, c'è chi nota giustamente che l'economia tedesca è destinata a rallentare quest'anno e l'anno prossimo dopo la crescita del 3,6% nel 2010. Nel 2012 l'espansione dell'economia, secondo il ministro Brüderle, dovrebbe essere dell'1,8%. Il presidente del gruppo energetico Eon, Johannes Teyssen, ha detto che si tratta di «un indebolimento notevole. Un terzo della crescita registrata prima della recessione del 2009 deve ancora essere recuperata».
Dietro le cifre sulla crescita pubblicate ieri dal governo federale ci sono interessanti previsioni. Da un lato l'economia tedesca dovrebbe appoggiarsi sempre più su una ripresa della domanda interna, grazie anche a un calo della disoccupazione, al 7% nel 2011 dal 7,7% nel 2010. Dall'altro, la Germania dovrebbe riuscire a ridurre il deficit pubblico sotto al 3% già quest'anno, portandolo al 2,5% del Pil, dal 3,5% nel 2010.