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Carmelo Anthony verso New York e Gallinari potrebbe traslocare ai Nuggets

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Questo articolo è stato pubblicato il 21 gennaio 2011 alle ore 16:38.

Tempo di primi bilanci e mercato, per l'Nba che punta dritta all'All Star Game di Los Angeles e svolta la boa di metà stagione, con tutte le squadre che hanno affrontato circa la metà delle 82 gare di regular season in calendario . E allora se la classifica premia a Est Boston e Miani e a Ovest San Antonio e Lakers, il mercato guarda alla "pepita" pregiata Carmelo Antonhy, pronto a lasciare il Colorado. Dove a quel punto potrebbe ritrovarsi il nostro Gallinari...

Le ultimissime - Oltre alla sconfitta dei Clippers a Potland (di cui parliamo più avanti), la notte ha regalato il bel successo di Chicago su Dallas: 82 -77 con 29 punti e 9 assist di Derrick Rose per i Bulls, pur privi di Boozer e Noah. E dire che i Mavericks, dopo 6 k.o. consecutivi in cui avevano scontato anche l'assenza di Nowitzki, causa distorsione a un ginocchio, in settimana avevano piegato proprio i Lakers campioni in carica. Nell'altra gara notturna, Charlotte-Philadelphia 100-97 (Augustin 31p+8 assist)

Melo? Niet – Dopo mesi d'incertezza, è arrivato il tanto sospirato..."niet"!Cioè il "no" che il proprietario dei New Jersey Nets, il magnate russo Mikhail Prokhorov, ha detto al possibile arrivo di Carmelo Anthony da Denver in New Jersey. «È un affare che ci costerebbe troppo, e che ha creato un clima d'incertezza nella squadra, che ci è costato molte sconfitte. Ho detto ai miei uomini di lasciar perdere», ha spiegato Prokhorov. «I Nets sono ormai il passato», ha ribattuto Melo, forte dei 35 punti infilati nel cesto di Oklahoma, nel successo dei Nuggets per 112 a 107. Ma il fatto che non andrà più ai Nets, non vuol assolutamente dire che Anthony resterà in Colorado.

Il Gallo trasloca? - È a questo punto della storia che entra (o meglio, resta) in gioco New York e anche Danilo Gallinari. Perché proprio i Knicks sono (insieme a Chicago) tra le franchigie che da mesi (almeno da quando è saltato l'arrivo di LeBron James) fa una corte spietata ad Anthony, per creare con Stoudamire una coppia da favola. Per arrivare all'obiettivo, N.Y. è pronta a mettere sul piatto una prima scelta futura, Fields, Chandler e proprio Gallinari, che tutti ovviamente considerano nella Lega giocatore di grandi prospettive. Intanto i Knicks hanno inanellato il quarto k.o. consecutivo (104-89 a Houston, Gallinari 11 punti con 4/11 dal campo), ma a metà stagione si ritrovano con un bilancio di 22-19, il migliore dal 2000/01. «Ha senso toccare ora una macchina che comincia a funzionare?»: domanda cui Donnie Walsh e compagnia bella daranno risposta nei prossimi giorni.

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Tags Correlati: Andrea Bargnani | Carmelo Anthony | Carmelo Antonhy | Danilo Gallinari | Heat | Knicks | Los Angeles Lakers | Marco Belinelli | Mikhail Prokhorov | Nba | New Jersey Nets | Nuggets | Rose Derrick | San Antonio Spurs | Sport | Stati Uniti d'America | Toronto Raptors

 

Il Mago e il Beli – Incrocio non certo ideale per migliorare il record stagionale, quello dei Toronto Raptors decimati causa infortuni con i San Antonio Spurs di Ginobili (23 punti), che la classifica la guidano dall'alto di un eccellente 36-6. i canadesi incassano quindi un k.o. (104-95) che porta il loro bilancio a un modesto 13-29. Andrea Bargnani porta a casa 14 punti (ma con 6/20 al tiro) e 7 rimbalzi. Decisamente più convincenti gli Hornets targati (anche) Marco Belinelli: sesto successo di fila, (il nono nelle ultime 11 gare) contro Memphis (103-102 ts), col Beli che, ancora alle prese coi postumi dell'infortunio alla caviglia, colleziona 8 punti (4/5 da 2) e 2 assist, consolidando il proprio ruolo di "agente speciale", anche difensivo, nel roster di New Orleans.

Miami rallenta - A proposito di record, rallenta Miami: dopo l'inizio deludente e l'ottima risalita, gli Heat infilano il quarto k.o. consecutivo in casa contro Atlanta (89-93 ts). A condizionare gli Heat ancora gli infortuni: LeBron al rientro dopo problemi a una caviglia fa il suo (34p+10r+7 assist, ma appena 2/10 da 3), Wade ne fa 27, ma l'assente di turno è Bosh, e allora arriva la battuta d'arresto, con i biancorossoneri che faticano ancora a trovare ritmo e giuste spaziature in attacco.

Blake the Drake - 29 punti e 8 rimbalzi: cifre da leccarsi i baffi per qualsiasi giocatore della Lega. Ma, visto il referto della gara vinta dai suoi Clippers contro Minnesota (126-111), Blake Griffin ha storto il naso. Perché il suo pur consistente bilancio di fine partita non aveva permesso alla fenomenale matricola dei "velieri" di conseguire la sua 28esima doppia-doppia consecutiva stagionale. Abitudine immediatamente ripresa nella partita pur persa contro Portland (108-93), dove Griffin ha messo insieme 20 punti e 18 rimbalzi. Ennesima prestazione super che candida quello che somiglia sempre più al Charles Barkley del Terzo Millennio al titolo di matricola dell'anno. E dire che appena un anno fa l'avevamo visto allenarsi da solo, malinconicamente, allo Staples Center, prima di una sfida tra Clippers e 76ers, mancata come tutto il resto della stagione causa un grave infortunio alle ginocchia. Cifre alla mano, urge un nuovo viaggio d'aggiornamento negli Stati Uniti....

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