Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 21 gennaio 2011 alle ore 09:33.
MILANO - Arrecano un «danno al decoro del palazzo»: per questo, l'amministratore del condominio ha sfrattato dal residence di via Olgettina 65 le 14 ragazze al centro dell'inchiesta sul caso Ruby. Le giovani della scuderia di Lele Mora dovranno abbandonare i loro appartamenti entro otto giorni a partire da oggi.
Intanto emergono nuovi documenti bancari nel materiale, definito «molto interessante», sequestrato durante le perquisizioni di venerdì scorso nell'inchiesta della procura di Milano sul caso Ruby, dove il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è indagato per concussione e prostituzione minorile. Documenti che si aggiungono a quelli già raccolti da inquirenti e investigatori relativi alle presunte ricompense, da parte del premier, tramite il suo uomo di fiducia, Giuseppe Spinelli, e la consigliera regionale, Nicole Minetti, alle ragazze ospiti alle serate nelle sue residenze: villa San Martino, Villa Certosa e Villa Campari, sul lago Maggiore.
Oggi la difesa di Berlusconi dovrebbe consegnare in procura una nota in cui si spiegherà che il capo del Governo non si sottoporrà all'interrogatorio fissato per domani o, in alternativa, per domenica o lunedì, perché la competenza a indagare non è dei pm milanesi ma del tribunale dei Ministri in quanto, quando la notte tra il 27 e il 28 maggio scorsi il premier telefonò in Questura per ottenere il "rilascio" di Ruby, ha agito nell'esercizio delle sue funzioni. La Procura di Milano ritiene invece di essere titolare del procedimento in quanto il premier, quella sera, avrebbe esercitato pressioni con abuso della "qualità" di capo del Governo, ma non nell'esercizio delle sue funzioni.