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Questo articolo è stato pubblicato il 21 gennaio 2011 alle ore 06:36.
FRANCOFORTE. Dal nostro corrispondente
Il sistema di relazioni industriali in Germania è tutt'altro che monolitico. Vi sono imprese che sono iscritte a un'associazione e applicano il contratto collettivo, altre che preferiscono non appartenere all'organizzazione e mantenere piena libertà di manovra. Altre ancora hanno scelto una soluzione intermedia, rimanendo nell'alveo associativo ma senza adottare l'accordo collettivo. È il caso della Krummenauer.
Questa azienda del Saarland, il Land tedesco frontaliero con la Francia, ha una storia quasi centenaria. Fondata nel 1925 da Hans Krummenauer, l'impresa famigliare è specializzata in macchinari utilizzati nell'estrazione del carbone. Ha superato indenne la grande depressione del 1929 e la Seconda guerra mondiale, ma ha subito in pieno la recente crisi del settore carbonifero in questa regione della Germania. «La situazione è andata peggiorando negli anni 90 - spiega da Neunkirchen il presidente della società, Hans Krummenauer, 62 anni, nipote omonimo del fondatore -. In tutto il Saarland l'industria del carbone era in crisi, e la nostra società era in grave difficoltà. Nel 2000 abbiamo quindi optato per una soluzione radicale, lasciando il contratto collettivo pur rimanendo iscritti all'associazione imprenditoriale di categoria». L'azienda, 150 dipendenti, approfitta di una possibilità offerta dagli statuti della Gesamtmetall che permettono ai soci di non applicare l'intesa collettiva pur mantenendo l'iscrizione. Abbandonando il contratto, Krummenauer ha voluto beneficiare di maggiore flessibilità, soprattutto sul fronte salariale. La sua scelta giunge prima di un'intesa del 2004 che garantirà alle imprese grande libertà per deviare dall'intesa collettiva (si veda Il Sole 24 Ore di ieri).
«La decisione di uscire dal contratto collettivo nel 2000 è stata accolta bene dai dipendenti perché si sono resi conto che in ballo c'era il futuro della società - ricorda Krummenauer -. Abbiamo guadagnato grande margine di manovra. Detto ciò, devo dire che il contratto collettivo rimane per noi un punto di riferimento importante». Dal 2000 la società firma contratti individuali con ciascun lavoratore, rendendo difficile un quadro complessivo delle misure adottate.