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Questo articolo è stato pubblicato il 23 gennaio 2011 alle ore 08:14.
Imperia è la periferia della 'ndrangheta più violenta e affaristica in Liguria. Nei Comuni di Ventimiglia e Bordighera sono stati disposti gli accessi agli atti per sospette infiltrazioni della 'ndrangheta. Due giorni fa il prefetto Francescopaolo Di Menna ha inviato al ministro dell'interno Roberto Maroni la relazione finale su Bordighera mentre per Ventimiglia la verifica non è terminata. Sono in molti, però, a sospettare che tutto si risolverà in una bolla di sapone. Si teme l'effetto Fondi (Latina), anch'essa all'epoca governata dal centrodestra, che lo scorso anno fu «graziata» dallo scioglimento nonostante una circostanziata relazione dell'allora prefetto Bruno Frattasi.
Gli affari miliardari delle cosche girano sulla ruota del Casinò ed è proprio lì che puntano sempre le famiglie calabresi (tra le altre Ventri, Papalia, Sergi, Pellegrino, Iamundo) che da oltre 40 anni svernano in Liguria e ormai ne parlano il dialetto. Chi prova a stroncare questa strategia – fatta innanzitutto di profonde compiacenze politiche e passepartout nelle classi dirigenti – entra stabilmente nel mirino delle cosche.
L'11 gennaio sono stati arrestati due calabresi – apparentemente slegati da dinamiche criminali – sospettati di progettare un doppio attentato contro due ufficiali dell'arma dei carabinieri troppo solerti nelle indagini. C'è chi sussurra, però, che il vero obiettivo fosse il capo della procura di Sanremo, Roberto Cavallone, che da quando si è insediato lotta senza sosta contro il radicamento mafioso. A partire proprio dalle mani protese verso il Casinò.
Imperia – dove recentemente conducevano le tracce del superboss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro – è una polveriera. Il 20 gennaio il capo della Procura di Torino, Giancarlo Caselli, ha condotto l'interrogatorio di Gianfranco Boccalatte, da marzo 2009 presidente del Tribunale di Imperia, indagato per corruzione in atti giudiziari. Secondo l'accusa avrebbe agevolato alcuni detenuti affiliati alla 'ndrangheta, con permessi premio e concessioni di semilibertà in cambio di soldi e, forse, di donne. Pura coincidenza ma in molti vedevano Boccalatte proiettato verso la presidenza del Casinò di Sanremo. Lui smentisce tutto e proietta sulla regione la sua rettitudine.