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Questo articolo è stato pubblicato il 26 gennaio 2011 alle ore 18:32.
«Ancora non c'è l'accordo, l'incontro era finalizzato a presentare gli emendamenti votati all'unanimità dall'ufficio di presidenza dell'Anci. Il governo valuterà se tenerne conto o meno". Lo ha detto il presidente dell'Anci, Sergio Chiamparino, lasciando il ministero dell'Economia, dove si è volta la riunione con la delegazione dell'Anci sul decreto per il federalismo municipale. Anche il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha lasciato il vertice per andare alla Camera per il voto sulla mozione di sfiducia al ministro Sandro Bondi. Presenti al tavolo anche il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli e il sindaco di Roma, Gianni Alemanno.
Testo migliorato
Il testo è migliorato rispetto a prima - ha detto Chiamparino - ma servono ulteriori miglioramenti. Le questioni aperte sono: i tempi per lo sblocco delle addizionali comunali, il contributo di soggiorno, le modalità e la dimensione dell'aliquota di equilibrio per l'Imu, «inoltre - ha aggiunto - sono in corso verifiche sulla base imponibile e sull'entità del gettito». Quanto al voto della Bicamerale per il federalismo fiscale, Chiamparino ha osservato che «spetta al Parlamento nella sua autonomia».
Le richieste dei comuni
Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno ha riassunto le principali richieste dei comuni fatte a Tremonti e Calderoli: «chiediamo l'applicazione del contributo di soggiorno da quest'anno e di poter rivedere le addizionali Irpef solo per i comuni che ce l'hanno più bassa dello 0,4 per cento». Alemanno ha riferito che c'é stata «grande attenzione» da parte dei ministri Giulio Tremonti e Roberto Calderoli e ha voluto sottolineare che «sul contributo di soggiorno non c'é pressione fiscale aggiuntiva perché non si scarica sui contribuenti». Infine, Alemanno ha detto che «l'aliquota Imu sarà definita in base alla verifica della Copaff», cioé la Commissione tecnica che si occupa del federalismo fiscale.
Bossi: ai comuni abbiamo dato tutto
«Ai Comuni abbiamo dato tutto quello che hanno chiesto», ha detto il leader della Lega Nord e ministro delle Riforme Umberto Bossi. Più pragmatico il ministro Roberto Calderoli: «Sto lavorando. Sono fiducioso».