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Marcegaglia: il 2011 sarà un anno migliore ma bisogna fare di più

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Questo articolo è stato pubblicato il 26 gennaio 2011 alle ore 06:37.


ROMA
Un 2011 che sarà migliore del 2010, con qualche incertezza, ma con la spinta forte dell'export e della ripresa della domanda globale. Emma Marcegaglia mette in evidenza il +15% che le esportazioni italiane hanno avuto nei primi 11 mesi del 2010, una percentuale che sale al 17% se si considerano i mercati emergenti. È il made in Italy che si impone sui mercati, quelle aziende che ieri erano in prima fila, al Quirinale, per la consegna dei premi Leonardo. «Il peggio è alle spalle, anche se c'è scarsa visibilità», ha detto la numero uno di Confindustria, aggiungendo, in sintonia con il presidente della Repubblica: «Dobbiamo lavorare per avere più crescita».
Il premio Leonardo è andato a Laura Biagiotti, griffe di primo piano della moda italiana, la prima stilista made in Italy a sfilare in Cina, addirittura nel 1988, e a Mosca, nel 1985, ed ex presidente del Comitato Leonardo. È la prima donna a vincere il premio, che ricorre anche in un'occasione speciale per la Biagiotti: «Festeggio le nozze d'oro con l'impresa».
I premi Leonardo Qualità sono andati a Pier Luigi Foschi, numero uno della Costa Crociere; Gianpietro Benedetti, ad delle Officine elettromeccaniche Danieli; Sonia Bonfiglioli, leader del gruppo Bonfiglioli (elettromeccanica) e Cosimo Rummo, presidente della Rummo spa (produttore di pasta). Per il Leonardo international è stato selezionato l'imprenditore cinese Zhan Chunxin, presidente della Zoomlion, leader mondiale nel settore dei macchinari per l'edilizia e da trasporto, che ha realizzato il più importante investimento cinese in Italia, acquisendo la Compagnia italiana forme acciaio, un'operazione che ha fatto nascere il maggior gruppo mondiale nella produzione di betoniere e macchinari per l'edilizia. Il Leonardo alla carriera è andato a Ennio Morricone.
«Abbiamo voluto premiare settori diversi: da quelli più tradizionali, come il tessile, l'alimentare, le crociere, a quelli più innovativi, come l'automazione industriale», ha spiegato Luisa Todini, presidente del Comitato Leonardo (152 soci, un fatturato complessivo di 330 miliardi di euro, di cui il 52% realizzato all'estero). «Bisogna evitare – ha aggiunto – le pratiche commerciali fraudolente e combatterle, a tutela del mercato e dei consumatori».

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Se la crescita media dell'export del 2010 è stata del 15%, ci sono settori che sono andati ancora meglio. La presidente di Confindustria ha citato alcuni numeri: +26% la chimica, +20% la siderurgia, +17% la pelle, +11% l'abbigliamento, +10% l'alimentare, «a testimonianza della nostra forza industriale».
«Il made in Italy che esporta nel mondo non è rappresentato solo dai settori tradizionali, ci sono sempre più aziende italiane che hanno capacità di fare tecnologia, di essere forti nei beni di investimento, che stanno dimostrando di saper fare innovazione e ricerca», ha sottolineato la Marcegaglia. E c'è una parte del mondo che «sta accelerando»: nel 2015 ci saranno 120 milioni di persone con reddito medio alto, di cui un terzo cinesi. «C'è spazio per i nostri prodotti, ma occorre tenere presente due fattori», ha aggiunto la presidente di Confindustria: l'innovazione e la ricerca, per mantenere alta la qualità del made in Italy, e il sostegno alle imprese che esportano.
«Senza la bolletta energetica avremmo avuto una bilancia commerciale in attivo per 20 miliardi», ha sottolineato il ministro dello Sviluppo, Paolo Romani, confermando l'impegno del governo per il nucleare e sulle energie rinnovabili. Sull'export, bisogna fare di più: «Sono 190mila le aziende che esportano e solo 7mila lo fanno in modo sistematico. Non basta portare all'estero i prodotti: bisogna produrre oltre confine, puntare sulle filiere, penso alle costruzioni dove le grandi possono essere traino per le piccole, alla ricerca applicata, all'energia», ha detto il ministro. Alla cerimonia erano presenti anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, il ministro dell'Agricoltura, Giancarlo Galan, i presidenti della Fondazione Altagamma, Santo Versace e della Camera della Moda, Mario Boselli.
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