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Questo articolo è stato pubblicato il 28 gennaio 2011 alle ore 07:47.
Altro giro altra corsa e la giostra del federalismo municipale produce una nuova «bozza». La terza da quando il consiglio dei ministri, all'inizio di agosto, ha approvato in prima lettura il decreto attuativo sull'autonomia fiscale dei comuni. Né il governo né il relatore di maggioranza, Enrico La Loggia (Pdl) vogliono sentire parlare di nuovo testo ma le novità depositate ieri in bicamerale sono così tante e rilevanti per definirle «innesti» o «modifiche»: dalla riduzione della cedolare secca al 21% sui canoni liberi e al 19% sui prezzi concordati alla soppressione dei 400 milioni da destinare agli inquilini con figli a carico; dall'imposta di scopo sulle opere pubbliche alla tassa di soggiorno con un tetto 5 euro e in percentuale sul prezzo della stanza. Fino allo sblocco delle addizionali Irpef nei limiti dello 0,4%, addirittura con effetto retroattivo sul 2010. Tutti temi su cui la commissione comincerà a discutere martedì 1 febbraio per arrivare al voto finale due giorni dopo.
Gran parte dei cambiamenti sono stati ispirati dalla necessità di andare incontro alle richieste dei sindaci. I quali, al di là delle dichiarazioni di rito, hanno ottenuto quasi interamente ciò che speravano di incassare. E anche di più se si considera che la possibilità di scongelare l'addizionale Irpef (su cui si veda l'articolo nella pagina accanto) con effetti sin dal 2010 non era stata invocata dall'Anci. «Evidentemente – hanno sottolineato dall'associazione dei sindaci – servirà a qualche comune che non è riuscito a chiudere il consuntivo 2010». In ogni caso, sul 2011, lo sblocco potrà avvenire in automatico se il decreto del presidente del consiglio (dpcm) che formalmente lo autorizzerà non arriverà entro 60 giorni dall'entrata in vigore del decreto attuativo.
Lo stesso automatismo varrà per un'altra new entry cara ai primi cittadini: il contributo di soggiorno fino a 5 euro che le unioni di comuni, i centri turistici e le città d'arte potranno chiedere ai visitatori per ogni notte trascorsa in albergo. Già da quest'anno. Il governo avrà infatti due mesi per emanare il regolamento con la «disciplina generale di attuazione»; se non lo farà i municipi potranno lo stesso introdurre la tassa per sovvenzionare «interventi in materia di turismo, di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali, nonché dei relativi servizi pubblici locali». Scadrà invece il 31 ottobre il termine per emanare il dpcm che riformerà la sin qui poco utilizzata imposta di scopo, ampliando sia le opere pubbliche finanziabili sia l'arco temporale di efficacia (dieci anni al posto dei cinque attuali).