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Carla Bruni non si sente più di sinistra, ma non è detto che questo aiuti Sarkozy

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Questo articolo è stato pubblicato il 01 febbraio 2011 alle ore 14:29.

"Non ho mai votato per la sinistra in Francia e non comincerò certo adesso. Non mi sento più veramente di sinistra": Carla Bruni lo dice in un'intervista esclusiva al quotidiano Le Parisien e tutto il web ne parla, di qua e di là delle Alpi. La Première Dame relega al passato i suoi trascorsi italiani: "Ho fatto parte di una comunità di artisti. Eravamo 'bobo' (borghesi-bohemiens, ndr), eravamo di sinistra ma, a quei tempi, votavo in Italia".

In Francia, la Bruni è rimasta colpita per come la sinistra ha reagito al caso Polanski-Mitterrand. "Ho sentito responsabili socialisti dire le stesse cose di quelli del Fronte nazionale (l'estrema destra, ndr). Questo mi ha veramente scioccata". Nell'autunno del 2009, il ministro francese della Cultura, Frédéric Mitterrand, aveva sostenuto il cineasta franco-polacco Roman Polanski, arrestato in Svizzera per violenza sessuale su una minorenne negli Stati Uniti. L'appoggio di Mitterrand, spiega Le Monde, "aveva suscitato una vivace polemica nella classe politica francese" e il ministro si era poi visto rimproverare un romanzo del 2005, scritto in prima persona, in cui il personaggio principale aveva un debole per i "giovani ragazzi". Il Front National aveva reclamato le dimissioni di Mitterrand e il portavoce del Partito Socialista, Benoit Hamon, aveva giudicato questi scritti "scioccanti".
Atteggiamenti che hanno allontanato la Bruni dalla sinistra francese. "Si volta una pagina per la sposa del presidente, che ancora nel 2008 confessava a Libération che era "epidermicamente di sinistra", ricorda Le Monde.

A poco più di un anno dalle presidenziali francesi del 2012, la Bruni assicura che non farà "mai" politica. Eppure i sondaggi le sono favorevoli: il 66% dei francesi si dicono soddisfatti di lei, secondo una recente inchiesta Ifop pubblicata da France Soir; il 68% pensano che dia una buona immagine della Francia all'estero. "Per me la politica resta un mondo difficile. Non sarà mai il mio mestiere, non lo farò mai". "Trovo questo lavoro molto coraggioso, ammiro le persone che lo fanno, ma è come la boxe. Non ho le ossa, non ho i denti. La politica non è il mio mestiere, a volte è violento". La Première Dame non farà neppure campagna elettorale per suo marito. Ma se nel 2012 Nicolas Sarkozy deciderà di candidarsi, "sarò ovviamente dietro di lui". (Libération ha recentemente scritto che farà la "compagna elettorale").

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Tags Correlati: Benoit Hamon | Carla Bruni | Daily Mail | Elezioni | First Lady | Francia | François Mitterrand | Frédéric Mitterrand | Front National | Italia | Nicolas Sarkozy | Partito Socialista | Roman Polanski |

 

Dopo la sconfessione della sinistra da parte della moglie di Sarkozy, Libération dà eco alla reazione ironica su twitter di Hamon, portavoce del Partito Socialista: "E' la svolta della campagna. Carla Bruni non voterà a sinistra. Abbiamo perso l'occasione. Spiacente". Il giornale di sinistra non è sorpreso che la Bruni non abbia mai votato per la sinistra in Francia. "Non ne ha mai veramente avuto occasione. Carla Bruni è francese dal 2008. Prima, come cittadina europea, poteva votare solo per le comunali e le europee".
E attenzione ai sondaggi: Libération ne cita uno del Journal du Dimanche secondo cui Carla Bruni è l'artista che dà sui nervi più di tutti. Il suo quarto album uscirà in settembre, indica Le Parisien.

Le frasi chiave dell'intervista rimbalzano sugli altri siti internet della stampa francese. "Carla Bruni confessa che non ha mai votato a sinistra in Francia e non lo farà", titola Les Echos . "Non mi sento più veramente di sinistra" è il richiamo del Nouvel Observateur sulla copertina online. "Fare politica, è no e sarà sempre no", insiste la Première Dame.

Le parole di Carla fanno colpo anche Oltremanica sul Daily Mail: "Non sono più di sinistra. Carla Bruni cambia simpatie politiche per colpa della demonizzazione di Roman Polanski". Il popolare tabloid britannico mette in evidenza il ruolo del caso Polanski-Mitterrand: "Il sostegno di Carla Bruni per i due uomini coinvolti in reati sessuali su minorenni l'hanno spinta ad abbandonare il suo appoggio per il Partito Socialista". La First Lady di Francia è apparsa "disgustata" per il modo in cui i commentatori di sinistra hanno "demonizzato" Polanski e Mitterrand.

Nonostante Frédéric Mitterrand, nipote dell'ex presidente François Mitterrand, abbia condannato il turismo sessuale e abbia smentito di avervi mai partecipato, il Daily Mail non va per il sottile e scrive che la Bruni ha sostenuto il ministro "quando ha ammesso di essere stato a letto con giovani ragazzi durante vacanze di turismo sessuale in Thailandia".
Complessivamente, la Bruni non è presentata in modo lusinghiero dal tabloid. "L'erede multimilionaria" di una ricca famiglia di industriali italiani – si legge - "ha spesso suscitato divertimento in Francia legandosi alla politica di sinistra". Quando nel 2008 ha sposato Sarkozy, "notoriamente di destra" ha detto che avrebbe votato per la sua rivale socialista, Segolène Royal. E adesso, "nonostante l'ammissione" che non voterà a sinistra, le sue parole sono un "colpo" alle speranze di Sarkozy di essere rieletto. Questo perché – sottolinea il Daily Mail - uomini come Polanski e Mitterrand "sono enormemente impopolari presso la maggioranza degli elettori francesi".

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