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Questo articolo è stato pubblicato il 02 febbraio 2011 alle ore 15:16.
La bandiera della Repubblica Federale tedesca sventola davanti al museo di arte contemporanea di Casoria. E' un "ultimo gesto di speranza", scrive El Pais, nel dare notizia di una provocatoria iniziativa: tormentato dalla camorra, il museo chiede asilo "politico-artistico" alla Germania.
Il Contemporary Art Museum (Cam) alla periferia di Napoli sarà davvero "Trasferito per camorra", come titola il quotidiano spagnolo? Il direttore e fondatore Antonio Manfredi si dice pronto a traslocare insieme al suo staff e a mille opere del valore complessivo di 10 milioni di euro. Dopo anni di telefonate di minacce e atti vandalici per la programmazione contro la camorra, Manfredi ha avuto "l'idea originale" di fare appello alla Germania e ha scritto personalmente al cancelliere tedesco, Angela Merkel. "In fuga dall'assedio della mafia e dall'indifferenza della politica", il museo chiede uno spazio in Germania.
La notizia, pubblicata da La Repubblica, potrebbe sembrare "esotica se non fosse una disperata richiesta di soccorso", scrive il corrispondente di El Pais Miguel Mora. Nella lettera alla Merkel, Manfredi spiega che il museo attraversa difficoltà economiche, tecniche e sociali e rivela che le autorità locali, regionali e nazionali hanno ignorato completamente le sue richieste di aiuto. "Solo il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ci ha dato retta. Consola, ma non basta".
"So che chiedere asilo per un museo è un gesto estremista", spiega il direttore, che ha deciso cinque anni fa di fondare il Cam. "Alcuni lo vedranno come una mera provocazione. Ma per noi è l'unica possibilità di salvare un patrimonio d'arte contemporanea di altissima qualità, abbandonato dalle autorità, sottoposto a continue minacce e che noi non possiamo proteggere in modo adeguato".
El Pais fa notare che Casoria non è distante da Pompei, che con i recenti crolli è diventata "il simbolo dell'incuria" del governo italiano verso il patrimonio culturale. Casoria, come ha scritto Roberto Saviano, è "puro territorio di Gomorra". Manfredi sottolinea che aveva deciso di aprire il museo lì proprio perché è terra di camorra, "per responsabilità morale verso un territorio disagiato".