Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 05 febbraio 2011 alle ore 15:54.
Mohammed Salah è un giovane medico che in piazza Tahrir ha impiantato un piccolo ospedale da campo per curare i feriti negli scontri. Di solito queste attività sono organizzate dai Fratelli Musulmani. "No, non ho niente a che vedere con loro, sono un giovane laureato lavoro all'ospedale universitario del Cairo. Sono qui come volontario". Cosa ti ha spinto a venire in Piazza Tahrir? "Voglio semplicemente dare un contributo alla lotta per mandare via Mubarak".
Con la testa bendata per le ferite riportate negli scontri, Karim Mustafà, studente di ingegneria, racconta la sua storia. "Sono stato colpito durante l'attacco di mercoledì dalle fazioni pro Mubarak. Tra di loro c'erano membri del partito democratico e agenti della polizia in borghese, i beltagi". Uno di loro questa mattina è stato preso mentre entravo nella piazza e malmenato fino a quando non sono è intervenuto il servizio d'ordine per interrogarlo: in tasca aveva il tesserino del ministero degli Interni.
L'esercito oggi è molto più rilassato di ieri quando si è avuta un'altra marcia da un milione di persone. Kamel Mustafà è sicuro che non verranno attaccati dai soldati: "Ci hanno detto che nel nostro diritto stare qui".