Riccardo Ricco' deve lasciare il ciclismo. Per il suo bene e per il bene di tutto il movimento. E' chiarissimo il pensiero del presidente della Federciclismo Renato Di Rocco dopo avere appreso della confessione che Riccardo' Ricco' avrebbe rilasciato al medico dell'Ospedale di Pavullo sulle cause che hanno determinato il suo ricovero in prognosi riservata (autoemotrasfusione). 'Non ci sono mezzi termini - dice Di Rocco -. Per il suo bene, per la sua famiglia, per il bene del ciclismo Riccardo Ricco' deve lasciare lo sport agonistico, deve uscire dal tunnel perverso in cui si e' infilato, deve ritrovare se stesso, come persona, prima di tutto, come uomo. Ha fatto quello che ha fatto nonostante la condanna rischiando anche la vita e questo fa venire i brividi''L'amarezza e' tanta - prosegue Di Rocco - ma il caso e' cosi' particolare e terribile da indurci a riflettere su una crisi di valori che sarebbe riduttivo limitare al ciclismo o allo sport in genere. Qui non si tratta di consiglieri sbagliati, di apprendisti stregoni, della piovra occulta che stiamo tentando di combattere e sradicare. Siamo di fronte a un ragazzo malato dentro, intossicato da falsi messaggi - visibilita' e successo a tutti i costi e con ogni mezzo - che gli hanno fatto perdere il senso della realta', di cio' per cui vale pena impegnarsi, faticare e vivere. Il danno di immagine e' enorme e la Federazione fara' tutti i passi per tutelarsi. Ma il disastro morale e' spaventoso'. Anche la Vacansoleil, la squadra per la quale corre Riccardo Ricco', ha avviatoun'indagine.
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