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Questo articolo è stato pubblicato il 09 febbraio 2011 alle ore 13:03.
Gli studenti che nelle prossime settimane prepareranno le valigie per la gita d'istruzione possono ritenersi fortunati: quello che un tempo era un "must" per tutti gli alunni di scuole medie e superiori si sta trasformando in un lusso per pochi. In realtà, non si può parlare di lusso visto che negli ultimi anni anche le gite scolastiche hanno scelto la formula low cost. Nel 2010 la spesa media per studente è stata di 264 euro (per viaggio e pernottamento) e quest'anno le cifre non dovrebbero discordarsi molto.
Secondo il centro studi del Touring Club il costo del viaggio scolastico è aumentato in media di 36 euro in due anni. Le classi che scelgono una meta italiana riescono a risparmiare di più, riuscendo a permettersi una gita con soli 174 euro. Per l'estero, invece, ne servono almeno 354. Ma sono cifre a cui vanno aggiunti gli extra: circa 130 euro tra shopping (28,7%), cibo (27,9%) e souvenir (27%).
Non proprio bruscolini per le famiglie italiane colpite dalla crisi economica, e nemmeno per i docenti che – a differenza del passato – non percepiscono più la diaria dovuta, un tempo, ai prof che accompagnavano gli studenti in gita.
Le classi in partenza risparmieranno sui voli grazie ai low cost, ma non si fanno mancare la tecnologia: per il 73,5% degli studenti l'oggetto irrinunciabile in gita è la fotocamera digitale, seguono il cellulare (58,3%) e il lettore mp3 (30,3%). Solo il 9,8% metterà nello zaino una guida turistica.
Secondo i dati del Touring Club le mete più gettonate sono Spagna, Germania, Francia e Gran Bretagna. In calo ln numero delle classi dirette a Praga, che negli anni scorsi in primavera era letteralmente presa d'assalto dagli studenti italiani. Le scuole che hanno optato per un viaggio in Italia hanno scelto soprattutto Roma, Firenze, Venezia e Torino, vera novità nella rosa delle mete preferite.
I tour operator che un tempo facevano affari d'oro con le scuole ora lanciano l'allarme: nell'anno scolastico 2009/2010 i viaggi di istruzione hanno mosso 340 milioni di euro, il 9% in meno rispetto al 2007/2008. E quest'anno il business del turismo scolastico potrebbe subire una ulteriore contrazione, come annunciato all'inizio dell'anno scolastico: per protesta contro i tagli all'istruzione, infatti, moltissimi docenti e presidi hanno deciso di "incrociare le braccia" e di astenersi dal portare gli studenti in gita.