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Questo articolo è stato pubblicato il 09 febbraio 2011 alle ore 19:55.

Una stretta alla pirateria informatica musicale grazie al nuovo regolamento dell'Agcom sulla tutela del diritto d'autore. Un provvedimento che potrà abbattere fino al 50% i download illegali dal web. È così che l'industria musicale accoglie il testo varato dall'Authority per le garanzie nelle comunicazioni guidata da Corrado Calabrò, sul quale è in atto la fase di consultazione pubblica, che terminerà a inizio marzo. Lo ha spiegato oggi pomeriggio, Enzo Mazza, presidente di Fimi, l'associazione di Confindustria che rappresenta le maggiori imprese del settore discografico attive in Italia.

Fimi: «Un regolamento anti-pirateria innovativo ed efficace»
«La procedura messa in piedi dall'Agcom – spiega Mazza - è innanzitutto innovativa, perché non interviene sull'utente finale ma attiva un procedimento amministrativo, non penale, che mira a bloccare il sito pirata. Poi è efficace, perché consente di arrivare alla rimozione dei contenuti illeciti contestualmente all'immessa in circolazione: le maggiori vendite di nuovi album musicali si fanno infatti nelle prime due settimane dall'uscita. È quindi importantissimo fermare i download in tempi stretti». E con le nuove regole, sottolinea Mazza, «lo si potrà fare tra le 48 ore e i 5 giorni, contro i mesi di oggi. In questo modo si può incentivare il business pulito, attraendo anche gli investimenti dall'estero per nuove piattaforme online legali».

Con le nuove regole si può abbattere il 50% della pirateria
Secondo il numero uno di Fimi, con le nuove procedure, che dovrebbero essere varate in via definitiva dall'Agcom «entro la primavera» (dopo la fase di consultazione), la pirateria informatica «potrà essere ridotta anche del 50% in Italia». Un risultato che sarebbe cruciale per il mondo dell'industria musicale, che ha anticipato il trend di altri settori dei contenuti digitali. E che oggi, con oltre 400 piattaforme online e più di 13 milioni di brani messi a disposizione per il download, vede il proprio fatturato in costante crescita (23 milioni nel 2010, +10% sull'anno precedente), anche se ancora fortemente frenato proprio dal fenomeno della pirateria digitale.

Una protezione a tutto campo, anche per film, editoria e videogiochi
Ad allargare lo sguardo oltre la musica è stato infine Lamberto Mancini, direttore di Confindustria Cultura Italia, che rappresenta tutte le imprese di produzione contenuti, dagli audiovisivi all'editoria fino ai videogiochi, danneggiate a loro volta dalla pirateria. «La presa di posizione di Agcom va a colmare un vuoto, un'incapacità del sistema di combattere i download illegali alla rete – ha detto Mancini -. Oggi chi scarica viene punito solo in pochissimi casi: la normativa in materia è inefficace. Con le nuove procedure, invece, si interviene concretamente, bloccando i siti non in regola».

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