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Questo articolo è stato pubblicato il 11 febbraio 2011 alle ore 15:01.
PARIGI – Quando alle ultime sfilate parigine, Liliane Bettencourt e la figlia Françoise sono apparse mano nella mano al défilé di Armani, tutti avevano tirato un sospiro di sollievo. Già si sapeva che le due donne, che possiedono uno dei più grossi gruppi industriali francesi, L'Oréal, si erano riappacificate e avevano messo fine alla loro (arcimediatica) diatriba nelle aule dei tribunali. Ora, pero', suggellavano davanti alle ultime creazioni di Armani la propria ritrovata armonia. Caso archiviato.
Non proprio. Stamani sono emerse altre novità che rilanciano il filone politico dell'affaire, che potrebbe portare a tangenti pagate a Nicolas Sarkozy in relazione all'ultima campagna presidenziale, nel 2007. Si', è venuto fuori che il domicilio di Eric Woerth, ex ministro del Bilancio e poi del Lavoro (già uno dei prediletti del Presidente), è stato perquisito. Mentre un altro protagonista della vicenda, Patrick Ouart, ex consigliere di Sarkozy, è stato interrogato. Fra parentesi, un timing perfetto: proprio ieri sera il Presidente, sempre molto in basso nei sondaggi, era apparso in televisione a parlare dei temi più disparati, per recuperare la fiducia dei francesi. Sempre ieri sera L'Oréal, che non vede l'ora di voltare definitivamente quest'imbarazzante pagina, aveva annunciato i dati annui del 2010: eccellenti, nulla da dire, dal punto di vista finanziario.
Il filone politico dell'inchiesta è stato affidato da poco a tre giudici istruttori di Bordeaux, dopo essere stato sottratto dalle mani compiacenti di un altro magistrato, Philippe Courroye, notioriamente vicino a Sarkozy. I tre vogliono fare sul serio. Hanno mandato la polizia a casa di Woerth, che interrogheranno nei prossimi giorni. Lo stesso è citato varie volte nelle intercettazioni effettuate da un maggiordomo di casa Bettencourt delle conversazioni tra la signora e Patrice de Maistre, gestore del patrimonio di Liliane, la donna più ricca di Francia. Una volta hanno parlato esplicitamente di buste destinate a Woerth e a un certo Nicolas. Ma la vicenda è ancora più complessa. A Woerth furono affidati i conti dei finanziamenti della campagna presidenziale del 2007. Anche dopo, sebbene fosse diventato ministro del Bilancio, continuò a essere il tesoriere dell'Ump, il partito di Sarkozy. Nel 2008 fu lui a concedere la Legion d'onore a de Maistre. E fu ancora lui a insistere sull'uomo di finanza perché assumesse sua moglie, Florence Woerth, a collaborare alla gestione del patrimonio Bettencourt, con uno stipendio netto di 200mila euro annui. Da sottolineare: grazie alle nuove normative fiscali introdotte da Woerth (il cosiddetto «scudo fiscale», che limita al 50% l'aliquota complessiva che grava sui più ricchi), dal 2007 madame Bettencourt si è vista rendere dal fisco francese un centinaio di milioni di euro. Davvero robe da matti.