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I Lakers vincono a Boston, Cleveland mai così in basso

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Questo articolo è stato pubblicato il 11 febbraio 2011 alle ore 13:09.

La vendetta è servita – Un paio di settimane fa erano stati i trifogli a sbancare lo Staples Center. Stavolta sono i Lakers a restituire lo sgarbo, nell'ennesimo remake della finale 2010 che già promette di avere un seguito gustoso nella post-season (Miami e San Antonio permettendo). I gialloviola sbancano il TD Garden 86-92. Vittoria di squadra, quella dei ragazzi di Phil Jackson: Kobe Bryant si accende e nel secondo tempo segna 20 dei suoi 23 punti totali, scortato da Pau Gasol (20 punti e 10 rimbalzi), Andrew Bynum (16 punti e 9 rimbalzi), Shannon Brown (12 punti) e Lamar Odom (10 punti e 12 rimbalzi). Tra i Celtics, Allen a parte, sottotono gli altri convocati per il prossimo All Star Game: Paul Pierce si ferma a 15 punti, Kevin Garnett a 10 (con 11 rimbalzi) e Rajon Rondo a 12 (con 10 assist)

Mister Triplete - Nella sconfitta dei biancoverdi, c'è però spazio per festeggiare Ray Allen. Nel primo quarto Ray Allen si guadagna la standing ovation da brividi del TD Garden realizzando la sua seconda tripla del match e diventando così il miglior marcatore dalla lunga distanza (con ben 2.562 triple in carriera) nella storia della Nba. Allen strappa il primato dalla mani proprio di quel Reggie Miller che è a bordocampo a commentare il match per il network Tnt, e che celebra insieme al pubblico il nuovo recordman nell'intervallo della gara. «È stato un momento fantastico - dice Allen a fine partita- che ricorderò per tutta la mia vita». Alla fine il numero 20 bostoniano mette a referto 20 punti (5/10 da 2, 3/8 da 3).

Tutti vogliono Melo – Fresco autore di 42 punti nel successo di Denver su Dallas (121 – 120), Carmelo Anthony continua a essere l'oggetto del desiderio di mezza Nba. Le voci degli ultimi giorni parlavano di una discesa in campo degli stessi Lakers, pronti a scambiare Andrew Bynum pur di arrivare a Melo. In pista rimane chiaramente anche New York, ma senza rinunciare Gallinari, e i Chicago Bulls, in una trade che potrebbe coinvolgere le tre franchigie. L'ultima in ordine di tempo, poi, è di stamattina, e sarebbe per certi versi a più clamorosa: secondo il Denver Post, Anthony sarebbe pronto a rifirmare con i Nuggets, se non dovessero concretizzarsi alternative tecniche credibili. Staremo a vedere. Termine ultimo per gli scambi il 24 febbraio

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Tags Correlati: Carmelo Anthony | Cavs | Chicago Bulls | Cleveland Cavaliers | Jerry Sloan | Knicks | Kobe Bryant | Los Angeles Lakers | Marco Belinelli | Phil Johnson | Raptors | Ray Allen | Scott Byron | Sport | Stati Uniti d'America | Vancouver Grizzlies

 

Abisso senza fine - Con 26 sconfitte consecutive, i Cleveland Cavaliers hanno eguagliato questo particolare primato per quanto riguarda non solo il basket Nba, ma l'intero panorama sportivo americano, raggiungendo i Buccaneers (football) e i Louisville Colonels (baseball). L'ultima gemma in casa contro Detroit (94-103). E intanto LeBron se la ride a Miami. Lo scorso anno, di questi tempi, i Cavs trascinati dal Prescelto avevano il miglior record della Lega. Per coach Byron Scott, già in campo coi Vancouver Grizzlies 1995-96 (detentori del precedente primato, 23 k.o. insieme ai Nuggets 1997-98)un'altra "pietra miliare" da non invidiare nel libro dei primati Nba. Per fortuna per il buon Byron ci sono anche 3 anelli vinti con i Lakers dello showtime negli Anni Ottanta, a preservarne la memoria cestistica.

Jerry choc - Dopo la bellezza di 23 stagioni alla guida dei Jazz (era al timone dal 9 dicembre 1988, il coach da più tempo su una panchina nei 4 sport più seguiti d'America), Jerry Sloan, giovedì tra la sorpresa generale, ha deciso di dire basta. Alla base delle inaspettate dimissioni del coach 68enne, ci sarebbe il suo difficile rapporto, condito da diversi litigi, con la stella di Utah, Deron Williams. Proprio lunedì Sloan aveva firmato un'estensione annuale del suo contratto, che sarebbe terminato a fine. Anche il braccio destro del coach di Utah Phil Johnson ha deciso di seguire il leggendario tecnico. Ora la squadra è nelle mani dell'ex assistente di Sloan, Tyrone Corbin

Spaghetti basket – Segnano, ma non vincono, gli azzurri d'Oltreoceano. E se Toronto affonda tra infortuni e un roster decisamente non all'altezza di una mai sfiorata post-season, New York continua ad oscillare tra alti e bassi e sirene di mercato (vedi caso Anthony). La più regolare delle tre è la New Orleans di Marco Belinelli, che pure cade in trasferta con New Jersey (103-101 dopo un supplementare, 17 punti con 5/7 da 3 per il Beli). I Raptors perdono in casa con San Antonio (100-111, per Bargani 29 punti con 11/16 da due, 2/4 da tre, ma appena 2 rimbalzi); i Knicks perdono la Garden con i Clippers (108-116, 21 punti per Gallinari, freddo – appena 1/8 – nelle triple).

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