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Questo articolo è stato pubblicato il 12 febbraio 2011 alle ore 09:32.
Angela Merkel
Un «cambiamento di portata storica»: così il cancelliere tedesco (nella foto) ha definito le dimissioni di Hosni Mubarak, augurandosi che segnino un'evoluzione «irreversibile» in senso pacifico per l'Egitto. Il governo tedesco, inoltre, si aspetta che futuri assetti egiziani rispettino «la sicurezza di Israele» e «osservino» il trattato di pace con questo paese
David Cameron
Bisogna «andare verso un governo civile e democratico»: guarda già avanti il premier britannico, aggiungendo che quello che è accaduto «non deve essere che una prima tappa, coloro che adesso guidano l'Egitto hanno il dovere di dare ascolto alle aspirazioni del popolo»
Nicolas Sarkozy
In un comunicato il presidente francese «rende omaggio alla decisione coraggiosa e necessaria» del presidente Hosni Mubarak di «mettere fine alle proprie funzioni». La Francia lancia un appello «a tutti gli egiziani a proseguire senza violenza il loro cammino verso la libertà», che Parigi «sostiene con amicizia e alla quale è pronta a fornire tutto il suo contributo»
Franco Frattini
Il ministro degli Esteri italiano, nel prendere atto «dell'evoluzione avvenuta in Egitto e del passaggio dei poteri al Consiglio Superiore delle Forze Armate», ribadisce «la profonda amicizia dell'Italia verso l'Egitto e il suo popolo al quale siamo vicini» e auspica che «la vita economica del paese possa ritornare quanto prima alla piena normalità»
Catherine Ashton
«L'Unione europea saluta il coraggio del popolo egiziano che ha condotto la propria campagna in modo pacifico e con dignità»: lo ha detto l'alto rappresentante della politica estera della Ue, precisando che «una transizione ordinata e irreversibile verso libere e giuste elezioni è l'obiettivo condiviso della Ue e del popolo egiziano»