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Questo articolo è stato pubblicato il 12 febbraio 2011 alle ore 09:33.
La Svizzera ha deciso di congelare «con effetto immediato» i beni che potrebbero possedere l'ex presidente egiziano Hosni Mubarak e il suo entourage. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri elvetico in un comunicato. La decisione – si legge nella nota – è destinata ad «evitare qualsiasi rischio di storno di beni appartenenti allo stato egiziano».
Ma sul rischio di movimenti sospetti di patrimoni e operazioni di riciclaggio o a fini di terrorismo scatta anche il semaforo rosso di Bankitalia. In una nota diffusa ieri «in relazione alle note turbolenze in corso in alcuni paesi del Nord Africa», via Nazionale sollecita tutti gli intermediari tenuti a segnalare eventuali operazioni sospette (oltre alle banche anche società d'investimento e professionisti), a porre particolare attenzione alle «persone politicamente esposte».
In base al decreto legislativo 231/2007 sono i cittadini «di altri stati comunitari o extracomunitari che occupano o hanno occupato importanti cariche pubbliche». Nei confronti dei cosiddetti «Peps» (politically exposed persons) il decreto prevede che le banche italiane intraprendano procedure ad hoc per stabilire se un cliente sia tale o meno, diano una specifica autorizzazione prima di aprire un conto o effettuare un'operazione, adottino misure per stabilire l'origine del patrimonio e dei fondi impiegati e, infine, effettuino un controllo continuo su ogni operazione. (L. Ca.)