Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 12 febbraio 2011 alle ore 09:43.
LOS ANGELES
Un economista americano ha trovato la cura contro la povertà nel Terzo Mondo: creare «città modello» in mezzo ad Africa, Asia e Sudamerica, governate da leggi, regolamenti e amministratori importati dai paesi industrializzati, e replicare in ogni parte del pianeta quello che Hong Kong ha fatto per lo sviluppo della Cina. Per vent'anni tutti hanno dato del pazzo, dell'illuso, addirittura del reazionario neocolonialista a Paul Romer, ma questo ex professore di Stanford 56enne non si è mai dato per vinto. Dopo aver lasciato l'università per fare il giro del mondo con la sua cartella sotto braccio piena di diagrammi e documenti, ha finalmente trovato un paese interessato, l'Honduras.
Il mese scorso il parlamento di questa nazione centroamericana di 8 milioni di abitanti ha approvato con un solo voto contrario un emendamento della Costituzione per creare una città modello. Ora il parlamento dovrà votare con almeno due terzi dei voti lo statuto della zona franca, scegliere il luogo ove sorgerà, e stendere il trattato per garantirne l'indipendenza dal governo honduregno. Spetterà a Paul Romer aggiungere il tassello mancante: trovare la nazione industrializzata (Canada? Australia? Germania?) disposta ad amministrare la città modello dell'Honduras e trasformarla in un'oasi di efficienza, certezza del diritto e libero mercato.
Il progetto pare uscito da un libro di fantapolitica, ma rischia di diventare realtà. L'Honduras ha lasciato il mondo di stucco, ma il suo ragionamento pare pragmatico. «Questo è un paese in cui la maggioranza della gente vuole realizzare il sogno americano, e per farlo emigra negli Stati Uniti - ha detto Octavio Sanchez Barrientos, portavoce del presidente dell'Honduras, Porfirio Lobo -. Noi avremmo il sogno americano in casa».
Sono più di vent'anni che Paul Romer propone il progetto delle charter cities, idea basata sulla convinzione che sono le idee, non il capitale umano e finanziario, a stimolare la crescita economica. Per "idea" Romer non intende solo l'innovazione, ma anche norme e regolamenti che governano la società civile moderna, per esempio libertà di stampa, buon funzionamento della giustizia, assenza di corruzione, una buona rete di infrastrutture, persino la tutela dell'igiene pubblica. Lo sviluppo del Terzo Mondo è ostacolato dalla mancanza di buone idee, e dall'abbondanza di cattive idee, come controlli sui prezzi, assenza di titoli di proprietà per immobili e imprese, scarso accesso al credito per i piccoli imprenditori, barriere al libero commercio.