House Ad
House Ad
 

Notizie Italia

«Il paese non ne può più». Oltre un milione di donne in 230 città da Milano a Palermo

Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 13 febbraio 2011 alle ore 16:13.

Il momento più emozionante quando un gigantesco striscione fucsia compare in cima al Pincio, nel cuore della capitale. «Vogliamo un paese che rispetti le donne». Poche parole che racchiudono il senso profondo della mobilitazione che da Roma a Palermo porta in piazza la richiesta di rispetto per la dignità femminile, offesa dal caso Ruby e non solo.

Berlusconi: ha sfilato una piazza faziosa, è una vergogna

Nella capitale tutto comincia con un minuto di silenzio e con lo slogan «Se non ora quando?» al quale le donne rispondono gridando in coro con un doppio «Adesso, adessooooo». E qui, come altrove, è tutto un tripudio di colori, di cartelli e di canzoni all'insegna dell'orgoglio rosa: da Respect di Aretha Franklin a pezzi più recenti come quelli di Siouxsie and the Banshees. E spetta all'attrice Angela Finocchiaro, animatrice della giornata, snocciolare i numeri della mobilitazione in mezzo agli applausi. «Siamo più di un milione», dice citando alcuni dati sulle manifestazioni che hanno invaso 230 città.

Bongiorno e Camusso insieme contro
Sul palco romano si alternano donne comuni e personaggi dello spettacolo che leggono e-mail a sostegno della manifestazione. Ci sono le sorelle Cristina e Francesca Comencini , che fanno parte del comitatopromotore, ma c'è anche l'avvocato e neomamma Giulia Bongiorno. «Non sono qui per criticare i festini hard, ma per farlo quando diventano sistema di elezione della classe dirigente. Questa - arringa dal palco la combattiva presidente della commissione giustizia della Camera - non è una piazza di moralisti, come ha detto qualcuno nei giorni scorsi, questoè un modo per sminuire la vostra presenza qui. Si ha paura di voi».

Poi sul palco sale Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, e il suo è uno degli interventi più applauditi. «Ci dicono puritane, ma chi lo fa si ricordasse tutti i divieti che ha voluto imporci, dalla fecondazione assistita alla pillola del giorno dopo. Vorrei - dice ancora la dirigente sindacale - che la parola sesso volesse dire relazione tra pari e non incarico politico e vorrei un paese con una sola morale perché quella doppia offende e nasconde la nostra dignità». La piazza ascolta, applaude, scandisce slogan anche in difesa del capo dello Stato, Giorgio Napolitano e non mancano gli striscioni che plaudono al Colle. «Napolitano: una Clio tutta la vita. Berlusconi: una escort tutte le notti». Ma questa, come le altre piazze, non è una mobilitazione politica, anche se i partiti dell'opposizione (fatta eccezione per l'Udc) hanno garantito il loro sostegno.

L’articolo continua sotto

Tags Correlati: Angela Finocchiaro | Bruxelles | Camera dei deputati | CGIL | Cosenza | Daniela Santanchè | Downing Street | Elena Coccia | Fabrizio Cicchitto | Francesca Comencini | Giulia Bongiorno | Idv | Londra | Mariastella Gelmini | Montecitorio | Napoli | Onu | Palermo | Pubblicità | Roma | Susanna Camusso | Udc | Walter Veltroni

 

Nessuna bandiera di partito
In piazza, però, non ci sono bandiere di partito. Perché, come riconosce la presidente del Pd, Rosy Bindi, «siamo qui tutti insieme - spiega - perché vogliamo porre al centro della nostra vita e della vita del Paese la parola dignità: dignità della persona, della donna, della democrazia, dell'Italia». A Roma, oltre alla Bindi, ci sono anche Pierluigi Bersani e Walter Veltroni, ma tutti rimangono tra la folla perché la manifestazione non vuole etichette di partito. Così quando alcuni esponenti politici, uomini e donne, provano ad avvicinarsi al retropalco, le organizzatrici invitano tutti con garbo ad allontanarsi. Mentre un gruppo di alcune centinaia di donne si stacca dalla manifestazione e parte in un corteo spontaneo verso Montecitorio. Sono gli unici attimi tesi di una giornata pacifica: il gruppo giunge davanti alla Camera, scavalca le transenne e arriva a pochi metri dal portone di Montecitorio dove ci sono venti poliziotti a presidiare l'ingresso. Pochi minuti di confronto con il piccolo corteo che intona slogan contro Berlusconi, poi le manifestanti vengono fatte allontanare, non prima di aver lasciato per terra una decina di pacchi con riferimenti, tra l'altro, alla legge sull'aborto, sulla procreazione assistita e al decreto sicurezza.

Donne in piazza da Napoli a Cosenza
Nessun incidente, quindi. E donne in piazza ovunque perché Roma è solo il centro di una rete assai ampia che va da Palermo a Bruxelles: 230 città in Italia e 30 all'estero. «Dimissioni» e «Vergona», sono i due slogan maggiormente scanditi nel corso della manifestazione che ha attraversato le strade di Napoli da piazza Matteotti e si è concluso a piazza Dante. «Siamo 100mila, tutte non a disposizione di Berlusconi», dice Elena Coccia, una degli organizzatori, dal palco. Un corteo di 10mila persone, secondo i comitati promotori, ha marciato per le strade del centro di Bari in difesa della dignità e dei diritti delle donne, dopo il caso Ruby. Non c'erano sono solo donne ma migliaia di uomini che, partendo dalla centrale piazza Prefettura, sfilavano pacificamente con striscioni e manifesti: «Chi governa deve dare il buon esempio e non chiedere il legittimo impedimento», si leggeva su uno di questi. Ventimila persone sono andate in piazza anche a Palermo, 1.500 a Bergamo, mille a Pesaro, 500 ad Ascoli Piceno, 800 a Savona. E poi Cosenza, Catanzaro, Roccella Jonica.

A Milano sciarpe bianche sotto la pioggia
Anche a Milano tantissime persone tutte accomunate dalla sciarpa bianca e da una selva di ombrelli per la pioggia. Sotto il palco, allestito a piazza Castello, si sono ritrovate diverse centinaia di donne con indosso una stola bianca, simbolo dell'iniziativa, e in mano cartelli che rivendicano la dignità femminile. «Veronica è libera, ora tocca a noi»ì, si legge in uno dei cartelloni che coprono la recinzione del palco. «Non siamo tutte sgallettate», è un altro degli slogan che colorano piazza Castello. Tra la folla i leader di Sel e dell'Idv, Nichi Vendola e Antonio Di Pietro, il candidato del centro-sinistra alla poltrona di sindaco, Giuliano Pisapia, ma anche volti noti della tv come Claudia Mori.

Anche Londra e Bruxelles si animano con cortei e slogan
Lo slogan «se non ora quando?» è risuonato anche al di là delle Alpi con donne e uomini in piazza per chiedere maggiore rispetto per la dignità femminile. Così è successo a Londra invasa da palloncini viola e ombrelli variopinti che si sono ritrovati sul marciapiede di Whitehall all'incrocio di Downing Street, la strada del governo britannico. Centocinquanta persone si sono invece date appuntamento davanti alla sede delle Nazioni Unite di Ginevra per chiedere le dimissioni del premier con canti, manifesti e girotondi. Slogan e cartelli anche a Bruxelles, davanti al palazzo della Bourse, occupata da mille persone,tutte mobilitatesi attraverso Facebook. Una manifestazione trasversale e senza bandiere politiche per protestare soprattutto contro «la mercificazione della donna in Italia».

Il Pdl critica la mobilitazione: donne strumentalizzate
Ma la manifestazione di oggi ha sollevato le critiche del Pdl. «Oggi a scendere in piazza con una manifestazione di donne e anche di uomini in molte città italiane è lo schieramento anti berlusconiano fondato sulla sinistra - ha attaccato Fabrizio Cicchitto - a testimonianza che è essa, insieme ad un nucleo di magistrati politicizzati, ad aumentare sempre più la tensione ampliando i termini dello scontro politico». Gli ha fatto eco il collega Ignazio La Russa, «Sarebbe bello se scendessero in piazza per ragioni vere non per strumentalità o strumentalizzazioni contro il governo». E anche le donne del Pdl hanno mostrato di non gradire le iniziative organizzate oggi. «Le donne che scendono oggi in piazza sono solo poche radical chic - ha spiegato il ministro della Pubblica istruzione, Mariastella Gelmini - che manifestano per fini politici e per strumentalizzare le donne». E anche il portavoce vicario del Pdl, Annamaria Bernini, non ha risparmiato stoccate. «Rispetto per ogni libera espressione delle idee, ma attenzione al virus della strumentalizzazione politica. La dignità delle donne non è un amuleto antipremier da sventolare nelle piazze politiche ed antigovernative, ma un valore da condividere». Tranchant anche il sottosegretario Daniela Santanchè. «Oggi non è un bel giorno per le donne, perché alcune donne vogliono continuare a dividerci, vogliono fare Eva contro Eva».

Shopping24

Da non perdere

L'esempio di Baffi e Sarcinelli in tempi «amari»

«Caro direttore, ho letto (casualmente di fila) i suoi ultimi tre memorandum domenicali. Da

L'Europa federale conviene a tutti

Ho partecipato la scorsa settimana a Parigi a un incontro italo francese, dedicato al futuro

Non si può privatizzare la certezza del diritto

In questa stagione elettorale, insieme ad un notevole degrado, non solo lessicale, ma anche di

Le sette criticità per l'economia Usa

Quale futuro si prospetta per l'economia degli Stati Uniti e per quella globale, inevitabilmente

Sull'Ilva non c'è più tempo da perdere

La tensione intorno al caso dell'Ilva non si placa. Anzi, ogni giorno che passa – nonostante i

Casa, la banca non ti dà il mutuo? Allora meglio un affitto con riscatto. Come funziona

Il mercato dei mutui in Italia resta al palo. Nell'ultimo mese la domanda di prestiti ipotecari è


Jeff Bezos primo nella classifica di Fortune «businessperson of the year»

Dai libri alla nuvola informatica: Jeff Bezos, fondatore e amministratore delegato di Amazon,

Iron Dome, come funziona il sistema antimissile israeliano che sta salvando Tel Aviv

Gli sporadici lanci di razzi iraniani Fajr-5 contro Gerusalemme e Tel Aviv costituiscono una

Dagli Assiri all'asteroide gigante del 21/12/2012, storia di tutte le bufale sulla fine del mondo

Fine Del Mondo, Armageddon, end of the World, Apocalypse? Sembrerebbe a prima vista roba da