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Questo articolo è stato pubblicato il 16 febbraio 2011 alle ore 07:45.
«La trasparenza è un bene da perseguire sempre a tutti i livelli per il bene del paese». Lo ha detto ieri il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, interpellato sulla situazione italiana. Pur senza far riferimento esplicito alle ultime vicende di cronaca e politica, Bagnasco ha sottolineato che «la trasparenza è un valore che tutti desiderano e che fa parte di una cultura dignitosa».
Il tema per il cardinale investe direttamente anche la Chiesa. «Oggi più che mai una limpida trasparenza, soprattutto nell'uso del denaro è condizione imprescindibile per la credibilità generale della Chiesa e per la realizzazione fruttuosa della sua missione nel mondo». Bagnasco ha parlato al convegno degli incaricati diocesani di Sovvenire, il servizio promozione sostegno economico della Cei. «Quando si parla di trasparenza non si intende tanto sottolineare l'onestà e la correttezza, che all'interno della Chiesa si devono dare per scontate, ma pure una gestione lineare e da tutti verificabile dei beni, ricordando che la dimensione economica è tra le più delicate e incidenti sul vivere e sul sentire degli uomini».
E di Italia ha parlato ieri il segretario del Papa, monsignor Georg Gaenswein, che ha ricevuto la laurea honoris causa dall'università per stranieri di Perugia. «Forse ci vuole un po' di pulizia interna - ha detto - le radici ci sono, c'è solo un po' di polvere, cose che danno un po' di ombra». Ma nessuna risposta a domande sull'attualità: «Non prendo posizione nei confronti della politica attuale italiana, né della politica vaticana».