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Che cosa prevede il rito immediato: ecco quali strade ha ora davanti Berlusconi

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Questo articolo è stato pubblicato il 15 febbraio 2011 alle ore 16:48.

Tre strade per provare a uscire dall'angolo e difendersi dalle accuse di concussione e prostituzione minorile. Silvio Berlusconi e i suoi legali dovranno stabilire al più presto come muoversi dopo la decisione del gip Cristina Di Censo di accogliere la richiesta avanzata dai pm di Milano. Il giudizio immediato, che viene disposto quando la prova viene considerata evidente, prevede il salto dell'udienza preliminare (che si svolge davanti al gup) e lo svolgimento del processo. Nel caso dei reati contestati al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi (concussione e prostituzione minorile) la competenza a giudicare è del tribunale collegiale, formato da tre magistrati (guarda i ritratti del collegio).

Cosa prevede il giudizio immediato
Il decreto di giudizio immediato contiene anche l'avviso che l'imputato può chiedere il giudizio abbreviato o l'applicazione della pena su richiesta (il cosiddetto "patteggiamento"). Decorsi i termini previsti per la richiesta di giudizio abbreviato, il decreto di giudizio immediato è trasmesso con il fascicolo al giudice competente per il giudizio. Davanti al collegio i difensori potrebbero riproporre una serie di eccezioni, tra cui quella relativa alla competenza. Per la concussione è prevista una pena dai 4 ai 12 anni, per la prostituzione minorile dai 6 mesi ai 3 anni.

Come può muoversi il premier
Ora la palla passa ai legali del premier che devono decidere quale strada intraprendere: il premier può infatti scegliere il giudizio abbreviato o il patteggiamento, oppure farsi sottoporre al «normale» dibattimento. Il codice di procedura penale prevede infatti che in caso di giudizio immediato, l'imputato abbia 15 giorni di tempo dalla notifica del relativo decreto per chiedere di essere sottoposto al giudizio abbreviato o in alternativa il patteggiamento; diversamente, viene sottoposto al processo ordinario. L'abbreviato presenta il vantaggio che si celebra in camera di consiglio, cioè a porte chiuse, e in caso di condanna comporta la riduzione di un terzo della pena; ma ha lo svantaggio che la decisione viene presa allo stato degli atti, sulla base cioè di quanto è stato raccolto dalla procura e dai difensori con le proprie indagini. È però possibile chiedere questo rito ponendo condizioni, come per esempio l'assunzione di determinati testimoni.

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Tags Correlati: Camera dei deputati | Consiglio dei Ministri | Corte Costituzionale | Cristina Di Censo | Milano | Reati | Silvio Berlusconi

 

L'ipotesi più probabile: la via ordinaria
Sembra però difficile che Berlusconi scelga questa strada, e ancora di più quella del patteggiamento, che consiste nell'applicazione della pena su richiesta delle parti: perché il patteggiamento si traduce nella sostanza in un'ammissione da parte dell'imputato dei fatti che gli sono contestati, anche se presenta il vantaggio di comportare l'esclusione delle pene accessorie, cioè in questo caso scongiurerebbe l'interdizione dai pubblici uffici. L'ipotesi più probabile è che il premier scelga la via ordinaria. Ma anche in questo caso le sorprese non mancherebbero. La stessa prima udienza potrebbe slittare se i difensori del presidente del Consiglio facessero valere il legittimo impedimento,magari per la convocazione concomitante di un Consiglio dei ministri.

La difesa tra eccezioni sulla competenza e legittimo impedimento
Dopo la recente sentenza della Consulta ora l'impedimento del premier a comparire in giudizio va valutato nel concreto dai giudici, ma comunque potrebbe essere riproposto nelle varie udienze del processo. Solo nella fase iniziale, e dunque prima dell'apertura del dibattimento, i legali di Berlusconi potrebbero invece sollevare le eccezioni sulla competenza del tribunale di Milano a giudicare il premier: sostenendo come hanno già fatto che l'unico soggetto «titolato» è il tribunale dei ministri per quanto riguarda la concussione, e il tribunale di Monza per la prostituzione minorile. Una questione su cui aleggia lo spettro del conflitto di attribuzioni, dopo che la Camera dei deputati ha escluso la competenza della procura di Milano. Solo nella fase iniziale del processo gli avvocati del premier potrebbero inoltre contestare la correttezza dell'operato del gip nel valutare la sussistenza dell'evidenza della prova sulla base della quale è stato disposto il giudizio immediato.

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