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Questo articolo è stato pubblicato il 16 febbraio 2011 alle ore 07:43.
Tre donne sedute intorno a un piccolo tavolo dell'affollatissimo bar Forum di via Manara. Una pausa pranzo un po' diversa per le giudici Giulia Turri, Orsola De Cristofaro e Carmela D'Elia. Saranno loro, magistrati in servizio presso la quarta sezione penale del Tribunale di Milano, a formare il collegio che processerà Silvio Berlusconi per i reati di concussione e di prostituzione minorile. Scelte, come ha tenuto a precisare il vicepresidente dell'ufficio dei gip di Milano Claudio Castelli, effettuate applicando un rigido criterio di anzianità. Nessuna ironia, dunque, neppure involontaria, nella declinazione tutta al femminile del collegio.
L'accusa principale mossa al premier, infatti, è quella di concussione: reato contro la pubblica amministrazione e, come tale, terreno della quarta sezione, che casualmente è formata da un solo uomo (il presidente Oscar Magi) e da sei donne. Quanto alla specificità della sezione, per fare due soli esempi, in questi giorni vi si sta celebrando il processo per truffa sui derivati interest rate swap (Irs) venduti dalle banche al Comune di Milano (pm Alfredo Robledo). E, proprio nel momento in cui veniva loro assegnato il processo più mediaticamente esposto delle loro carriere, le stesse Turri, De Cristofaro e D'Elia erano impegnate in un altro procedimento: quello per corruzione giudiziaria al Tribunale di Pinerolo (pm Stefano Civardi). Tangenti per milioni di euro versate a un'organizzazione capeggiata dall'ex procuratore della repubblica Giuseppe Marabotto (uscito dal processo patteggiando).
Nessun commento rilasciato ai cronisti dai tre magistrati, che solo da poco tempo formano una squadra. Sino a pochi mesi orsono Turri, che presiederà il collegio, era nell'ufficio dei gip. Chi ha avuto a che fare con lei ne parla come di un magistrato competente, a suo agio anche su temi complessi come quelli di natura finanziaria. Agli inizi della carriera, quando lavorava in pretura, si occupò anche di casi di insider trading. Nel marzo 2007 firmò l'ordinanza di custodia cautelare che portò in carcere il fotografo Fabrizio Corona. Si occupò anche di Massimo Maria Berruti, ex consulente della Fininvest rinviandolo a giudizio nel 2008.