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Questo articolo è stato pubblicato il 15 febbraio 2011 alle ore 13:49.
«Ho deciso di parlare perché altrimenti mi avrebbero uccisa. Ma, adesso, se mi chiedono preferisci continuare a vivere così o morire?, io scelgo la morte. Se mi sparano sono contenta, perché almeno finisce questa storia: mi sento proprietà dello Stato e mi hanno tolto la voglia di vivere. Se mi capita qualcosa diranno: Lei l'aveva detto. Sono esausta, aiutatemi». È questa la confessione shock di Sara Tommasi, coinvolta nell'inchiesta della procura di Napoli, al settimanale "Diva e donna".
«Mi sento perseguitata: secondo me sono i servizi segreti. Mi somministrano di nascosto sostanze che mi hanno fatta diventare malata di sesso; per controllarmi mi hanno impiantato anche dei microchip». «In casa mia entrano persone, spariscono cose e forse mi mettono anche dei gas. Sento un odore pesante, mi addormento e dormo tantissimo».
Poi continua: «Ho dei buchi neri e a volte mi sento obbligata a fare qualcosa». E ancora: «C'è un sistema per uniformare una volontà comune, per mantenere lo stato delle cose in Italia. Potrebbero esserci dietro anche riti satanici». Infine, sul presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, la showgirl dice: «Non ho mai preso soldi da Berlusconi, purtroppo no».