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Questo articolo è stato pubblicato il 16 febbraio 2011 alle ore 19:18.
Della serie il potere logora chi non ce l'ha più. Secondo quanto riporta il sito African Manager - riferendo «informazioni non ancora confermate» - l'ex presidente tunisino, Zine El Abidine Ben Ali, sarebbe in coma. Il presidente appena deposto sarebbe stato colpito da un ictus e ricoverato all'ospedale Re Faisal di Riad, in Arabia Saudita. Di coma si è parlato nei giorni scorsi anche per Hosni Mubarak, il presidente egiziano costretto alle dimissioni dalle imponenti manifestazioni di piazza delle scorse settimane.
È giallo anche sulle condizioni di Mubarak
Oggi fonti governative saudite, che hanno peraltro preteso l'anonimato, hanno riferito che anche il presidente egiziano non starebbe « per niente bene», ma rifiuterebbe di lasciare l'Egitto. Mubarak, secondo queste fonti, «si sarebbe in sostanza arreso » e «vorrebbe morire a Sharm el-Sheikh», la località balneare del Sinai dove possiede una lussuosa tenuta, nella quale si è rifugiato fin da quando, venerdì scorso, è stato costretto a cedere il potere dopo trent'anni.
Prove di rivolta anche in Libia
Si estende intanto anche in Libia l'ondata di rivolte antigovernative che negli ultimi giorni ha investito gran parte del Medio Oriente e del Nordafrica: scontri fra manifestanti infuriati per l'arresto di un attivista dei diritti umani da una parte, polizia e sostenitori del governo dall'altro, sono scoppiate la scorsa notte in Libia, nella città di Bengasi. Dove, secondo quanto riporta il sito web Libia al-Youm, la polizia libica ha cercato di disperdere con la forza un sit-in di familiari di alcuni detenuti uccisi in una sparatoria nel 1996 nel carcere di Abu Slim, a Tripoli, radunatisi per chiedere il rilascio del loro coordinatore, l'avvocato Fethi Tarbel, arrestato per motivi ancora sconosciuti.
Tuttavia, fonti locali riferiscono anche che la folla dei familiari sarebbe poi stata raggiunta da nuovi dimostranti, spingendo la polizia ad intervenire nuovamente. La Bbc, citando testimoni, parla invece di un lancio di pietre da parte dei manifestanti antigovernativi nei confronti della polizia libica, che ha risposto con gas lacrimogeni, idranti e proiettili di gomma. Intanto, alcune centinaia di manifestanti a favore del leader libico, Muammar Gheddafi, sono radunate nella centrale Piazza Verde, a Tripoli