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Questo articolo è stato pubblicato il 16 febbraio 2011 alle ore 16:59.
Per chi ieri sera si è collegato a Twitter, sulla timeline andava in scena tutto un altro Festival. Ancora doveva finire la sigla iniziale della 61° edizione di Sanremo che già centinaia di tweet piovevano sulla pagina web. L'hashtag con il nome della città dell'Ariston in pochi minuti ha scalato le classifiche internazionali, finendo tra i trend topic worldwide più utilizzati, non solo in Italia. Tanto che gli americani hanno iniziato a chiedersi di cosa si trattasse, nei blog e indagando i motori di ricerca.
In poco tempo, seguendo il Festival attraverso il live twitting dei telespettatori, sembra evidente che da queste parti suona tutta un'altra musica: commenti impietosi per i conduttori, stroncature senza filtro per chi canta e soprattutto ripetute frecciatine per le due bellezze della serata, Belen Rodriguez ed Elisabetta Canalis.
È solo l'inizio della trasmissione quando il Morandi nazionale lancia lo spot dell'Eni e Stefano su Twitter commenta: "Peccato che il cane a 6 zampe non lo abbia morso". Non mancano le critiche agli "applausi mosci" della platea, alla "coreografia noiosa". La giacca del presentatore viene subito presa di mira: "Morandi sembra uscito da un Lunapark delle Varesine", "è un abbigliamento adatto per il Benny Hill Show", tanto che quando il conduttore cambia vestito su Twitter il sospiro di sollievo è unanime.
L'ironia cavalca ogni singolo minuto della trasmissione, tanto che non c'è da stupirsi se il festival della canzone italiana chiude la prima serata con 12 milioni di telespettatori: è vero che gli italiani sono incollati all'evento sul piccolo schermo, ma contemporaneamente lo stanno massacrando su Twitter. È internet, bellezza. Sanremo è iniziato da meno di mezz'ora e Andrea si chiede perché "Berlusconi non abbia ancora chiamato". Oppure perché "Masi non si dissoci da questo triste teatrino".
Ad accusare la "presentazione sottotono" sono in tanti, ma è solo quando inizia la carrellata delle canzoni italiane che i giudizi si scatenano a raffica contro la voce di Giusi Ferreri, descritta come un "lamento continuo"; oppure sul "poetico, vecchio e scontato, ma poetico" Roberto Vecchioni. Il live twitting ci fa entrare nelle case degli italiani: Mary ci racconta che sua nonna si lamenta di come "la musica sia troppo alta, non si capiscono le parole della canzoni". E aggiunge: "Non penso si perda molto". La twitter-cronaca del festival eredita la tradizione dei mitici Gialappi e rilancia grazie al meccanismo del retweet: quelli più divertenti vengono condivisi da migliaia di persone in pochi secondi e ci si ritrova sommersi di nuovi followers. Qualcuno ne approfitta, suggerendo di "sfruttare il traffico di Sanremo per aggiungere un bel: Berlusconi dimettiti".