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Questo articolo è stato pubblicato il 17 febbraio 2011 alle ore 15:50.

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Lega Nord, il solo partito a non temere le elezioni anticipate (Le Figaro) - AnsaLega Nord, il solo partito a non temere le elezioni anticipate (Le Figaro) - Ansa

Finora fedele a Berlusconi "nella tormenta", la Lega Nord è "il solo partito a non temere la prospettiva di elezioni anticipate". E' quanto scrive Le Figaro in un reportage sul partito "autonomista e popolare" che in vent'anni si è imposto come un "attore chiave" della politica italiana. Sotto il titolo "L'Italia sotto il vento del Nord", il quotidiano francese esamina il fenomeno Lega intervistando anche il "lider maximo", Umberto Bossi. Campeggia l'immagine di Bossi che brandisce la fiala con l'acqua del Po, là dove il fiume sorge, a Pian del Re, durante l'ormai tradizionale kermesse affollata di leghisti vestiti di verde.

Quando, vent'anni fa, Bossi ha riunito in uno stesso movimento le leghe lombarda, veneta e piemontese e si è lanciato in una crociata per l'indipendenza della Padania, "nessuno aveva veramente preso le misure di quello che stava nascendo", ricorda l'inviata Christine Fauvet-Mycia. Oggi la Lega Nord è "un partito di governo", la "più vecchia formazione politica del Parlamento", "regna su Piemonte e Veneto", "estende la sua base elettorale a destra e a sinistra" e "sembra in grado di fare il bello e il cattivo tempo" in Italia. Ha imposto la sua lotta per il federalismo, ha cavalcato le paure diffuse di una società disorientata e ha mantenuto al potere un Silvio Berlusconi "invischiato in scandali sessuali e portato davanti alla giustizia". "Ormai, più nessuno tratta alla leggera Umberto Bossi e la Lega Nord".

L'inviata di Le Figaro è andata in via Bellerio, a Milano, alla sede del giornale della Lega, La Padania. Il direttore Leonardo Boriani sdrammatizza lo slittamento di uno dei decreti di attuazione del federalismo fiscale, ma – osserva la cronista - dalle fila della Lega "ringhia la collera". I militanti telefonano a Radio Padania Libera: "Se la riforma non passa con Berlusconi, facciamo un accordo con la sinistra", "Basta temporeggiare, andiamo alle urne…".

C'è rivolta nell'aria? si domanda Le Figaro. Ed ecco Bossi, che "fa finta di prestarsi al gioco dell'intervista" e dice due o tre frasi. "Se il governo non decide di accelerare l'applicazione della riforma, potrebbe essere che manifestiamo con rabbia. Ci vuole il federalismo o il Nord continuerà a dare soldi alla mafia del Sud. Il Nord vuole la libertà. Ci può essere il federalismo o la secessione, ma in ogni caso avremo la libertà". Bossi dice di non temere la collera del partito né gli scandali di Berlusconi: "Si è troppo esposto. Ha sostenuto il federalismo e per molto tempo è stato un crimine. Sono sicuro che i giudici avrebbero fatto un accordo con lui se avesse accettato di fare marcia indietro sul federalismo". E aggiunge che il federalismo è una "rivolta copernicana".

Le Figaro spiega che Bossi ha lavorato sull'identità fondata sul territorio e ha lavorato sull'immaginario per costruire un'identità collettiva. Ha scelto come eroe Alberto da Giussano e lanciato il grido di "Roma ladrona". Il giornale ripercorre la storia della Lega e dei suoi rapporti con Berlusconi, l'alleanza e il ribaltone del 1994, la ricucitura del 2001. La Lega Nord diventa l'alleato di cui la destra berlusconiana non può fare a meno. "La sinistra si lamenta", nota il quotidiano, citando Nichi Vendola: "La Lega è un serpente velenoso che ha deposto le sue uova avvelenate dappertutto". La destra berlusconiana è "sopraffatta" dagli avvenimenti. Ma "qualunque sia il destino di Silvio Berlusconi, Umberto Bossi ha vinto la folle scommessa lanciata vent'anni fa". Si è insediata al cuore dei giochi politici italiani e, conclude le Figaro, "sta per diventare il primo partito del Nord Italia. Sarà storico".

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