Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 17 febbraio 2011 alle ore 06:38.
FRANCOFORTE - Nel giorno dell'attesa nomina di Jens Weidmann alla presidenza della Bundesbank, la candidatura di Mario Draghi alla guida della Banca centrale europea si rafforza agli occhi dei mercati finanziari. Anche in Germania c'è chi a sorpresa prende posizione netta a favore del governatore della Banca d'Italia a otto mesi dalla scadenza di Jean-Claude Trichet che lascerà la Bce a fine ottobre.
Secondo un sondaggio di Reuters, 29 economisti su 45 considerano Draghi ormai il favorito alla successione di Trichet. L'inchiesta è stata effettuata nei giorni scorsi dopo le clamorose dimissioni di Axel Weber, che ha deciso di lasciare con un anno d'anticipo la presidenza della Bundesbank e di non essere candidato alla guida della Bce. Sei economisti puntano sul finlandese Erkki Liikanen, cinque sul lussemburghese Yves Mersch.
Nel frattempo, Draghi raccoglie giudizi lusinghieri anche in Germania. In un'intervista a Die Zeit, Peer Steinbrück, ministro delle Finanze nel governo di grande coalizione (2005-2009), ha detto di avere avuto modo di apprezzare il banchiere italiano nel corso delle riunioni del G-7 e del G-20, durante le quali il governatore ha sempre agito «in maniera perfetta, professionalmente eccellente e con molta calma».
Secondo l'ex ministro socialdemocratico, molto vicino al cancelliere democristiano Angela Merkel nonostante le differenze politiche, Draghi si muove «nella tradizione della scuola italiana come Tommaso Padoa-Schioppa e Mario Monti. Si tratta di un gruppo di specialisti con una formazione davvero eccellente sul piano economico, che si trovano a proprio agio nel mondo della finanza, tutta gente di Serie A».
Agli occhi di Steinbrück, lo stesso passaggio di Draghi a Goldman Sachs, criticato in molti settori dell'establishment europeo, non è un elemento imbarazzante ma piuttosto un vantaggio perché dà al banchiere centrale esperienza nel trattare con le banche d'investimento. Ieri intanto il governo tedesco ha nominato il 42enne Weidmann alla presidenza della Bundesbank. L'uomo è stato finora consigliere economico della signora Merkel.
«Chiunque conosca Jens Weidmann sa che è competente, intellettualmente brillante e indipendente», ha detto il cancelliere nel difendere una nomina criticata da chi è preoccupato per l'indipendenza della Bundesbank. Il nuovo banchiere, che sostituirà Weber in maggio, avrà al suo fianco un vice presidente donna, per la prima volta nella storia dell'istituto tedesco: è Sabine Lautenschläger, oggi alla BaFin, l'autorità di vigilanza dei mercati.