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Questo articolo è stato pubblicato il 18 febbraio 2011 alle ore 09:37.
Il Cdm approva la relazione sulla riforma della giustizia del ministro Alfano. La tanto preannunciata riforma è arrivata sul tavolo del consiglio dei ministri come «fuori sacco», con una relazione del Guardasigilli. Una relazione introduttiva approvata all'unanimità. Una relazione giudicata «positiva», «ottima» dal premier Silvio Berlusconi. «Ora andiamo avanti con la riforma». Berlusconi avrebbe ricordato ai ministri presenti che la riforma «é uno dei punti più importanti del nostro pogramma di governo». In Cdm lo stesso Berlusconi ha insistito sul fatto che la riforma va approvata in tempi stretti, perchè è un problema non più rinviabile, da risolvere quanto prima». Includendo nel pacchetto anche le intercettazioni e il ripristino dell'immunità parlamentare prevista dal vecchio articolo 68 della Costituzione.
Un Cdm straordinario per l'approvazione definitiva della riforma
Sarà un Consiglio dei ministri straordinario convocato nei prossimi giorni a procedere all'approvazione definitiva della riforma costituzionale della giustizia. Intanto un comitato formato da ministri ed esperti si riunirà per approfondire i contenuti. La riforma è costituita da una parte di modifiche costituzionali e da una parte parlamentare che viaggerà per via ordinaria: è previsto, infatti, un ddl costituzionale per separare le carriere di giudici e pm e di conseguenza per dividere in due il Csm. Previsti anche più poteri al ministro della Giustizia. Non è escluso che il governo intenda procedere anche con un ddl sulla responsabilità civile dei magistrati.
Arriva la conferenza della Repubblica
Via libera anche a una nuova istituzione, la Conferenza della Repubblica, con cui cambierà in modo sostanziale il funzionamento dell'organismo di raccordo e decisione delle regioni (e degli enti locali). L'obiettivo è rivedere le modalità di funzionamento della Conferenza delle Regioni e dell'Unificata (che unisce Stato-Regioni e Stato-città e autonomie locali) ed adeguarla alla riforma federalista, intervenendo in particolare sui tempi di decisione. Sul provvedimento che istituisce la conferenza della Repubblica verrà sentita la conferenza Stato-Regioni. «Sono molto soddisfatto - ha detto il ministro per i Rapporti regionali Raffaele Fitto - poichè si tratta di una riforma importante che adegua il sistema e le forme delle relazioni tra Stato e Autonomie».